MILANO – Le partite del quarto round della Volleyball Nations League domani inaugureranno ufficialmente il rinnovato PalaLido di Milano, ora Allianz Cloud.
All’interno dell’impianto milanese l’Italia del ct Chicco Blengini sfiderà Serbia (21 giugno), Argentina (22 giugno) e Polonia (23 giugno). In tutte e tre le giornate di gare gli azzurri scenderanno in campo alle 20.
Come di consueto nella giornata che precede le gare si è tenuta la conferenza stampa dei quattro allenatori delle nazionali.
“Sono molto contento di essere qui e di giocare in questo Allianz Cloud che ha tanto di PalaLido ed è bellissimo – ha esordito Chicco Blengini -. In questa Volleyball Nations League abbiamo alcune situazioni parallele da portare avanti. La principale è quella di far fare esperienza a questi ragazzi giovani, sapendo che c’è da supportarli, da sostenerli, oltre che da prepararli. Credo che i ragazzi abbiano dimostrato di non aver bisogno di tanto supporto. Hanno qualità e meritano il posto che occupano. Hanno tanta voglia di dimostrare quello che valgono e di aggiungere qualche cosa ogni giorno che vanno in palestra. Stanno facendo esperienza e credo che questo sia soddisfacente al di là dei risultati che comunque, e ce lo siamo detti sin dall’inizio, sono importanti perché saremmo ipocriti a dire che i risultati sono secondari. Oltre a questo c’era – e c’è – la necessità di far giocare dei ragazzi che hanno bisogno di giocare perché fino ad oggi sono scesi in campo molto poco anche nei club e non solo in Nazionale dove in alcuni casi sono esordienti assoluti”.
Il ct azzurro ha poi aggiunto: “A me piace dare un’opportunità a più giocatori possibile. Se questo fa sì che il giocatore, attraverso l’occasione che gli viene offerta, ha maggiori possibilità di giocare in un club è una cosa positiva. Inutile che parliamo troppo di teoria, ognuno deve dare il suo contributo. Prima di ragionare su quale sia il percorso più adatto da intraprendere devo dare il mio contributo. Il mio contributo è proprio quello di dare un’opportunità ai ragazzi anche facendoli giocare a un livello nel quale non si sono mai confrontati. Se questo poi favorisce il fatto che trovino maggiore spazio nei club abbiamo raggiunto un obiettivo che stiamo cercando di perseguire attraverso regolamenti e ipotesi di strutture varie. Mi sembra un bel mattoncino dal quale partire. Credo che i giovani se hanno qualità abbiano tutte le qualità per uscire. L’anagrafe non è un limite, è un dato. Il giocatore, il carattere, la persona, la personalità sono queste le caratteristiche che determinano il percorso di un atleta. Abbiamo visto tante volte tanti giovani emergere quando erano molto giovani e questo non mi sorprende L’importante è che loro capiscano che le opportunità vanno sfruttate e si impegni”.