Foto FIVB
Di A.G.
Giovedì è calato il sipario sulla fase a gironi della Volleyball Nations League femminile 2019. Gli undici successi e i 34 punti ottenuti hanno piazzato la Nazionale di Mazzanti al quarto posto nella classifica generale, dietro a Cina, Stati Uniti e Brasile.
Prima di tuffarci nella Final Six di Nanchino (in programma dal 3 al 7 luglio), è doveroso tirare le somme e valutare quello che di più o meno buono è stato fatto dalle nostre azzurre in queste cinque settimane: è dunque il momento di valutare i top e i flop.
TOP
Paola Egonu. La regola è: “Palla a Paola che lei sa sempre cosa fare e come farlo”. L’opposto si conferma l’arma letale della nostra Nazionale, il martello che batte il ferro quando serve, quando i palloni scottano, quando il punto è ad ogni costo. Nelle cinque partite giocate mette a referto 101 schiacciate vincenti con percentuali mostruose in attacco e 15 ace. Egonu è quella giocatrice che quando devi definirla fenomeno ti mangi le mani per averlo appioppato ad altre prima di lei: non ha eguali.
Indre Sorokaite. Prestazioni sempre di altissimo livello per Indre, che dimostra di essere una vera macchina da guerra. Punto di riferimento costante per le palleggiatrici Malinov e Orro, è la miglior realizzatrice azzurra con 203 punti complessivi, di cui 24 ace. Sorokaite è inarrestabile sia quando viene schierata come opposto sia in posto 4, attaccando con il 42% di efficienza.
Elena Pietrini. È una delle grandi rivelazioni di questa VNL: dopo una stagione difficile al Club Italia, la giovane schiacciatrice è sbocciata come la primavera dimostrando talento, voglia di lottare e grande freddezza. Pietrini chiude la prima fase della competizione con una media di 14 punti a partita, 15 ace e il 47% in attacco, numeri che testimoniano le sue grandi qualità in fase offensiva.
Sarah Fahr. Partita dopo partita diventa sempre più determinante e implacabile in tanti piccoli dettagli che fanno la differenza: stampate vincenti, tocchi a muro, fast ed un servizio sempre ficcante. Dimostra di essere una giocatrice in grande crescita, sempre più sicura e meritevole di un posto in Nazionale.
FLOP
Cristina Chirichella. Poco coinvolta dalla regia di Malinov, la centrale campana non demorde e prova ugualmente a mettere in difficoltà le avversarie sfruttando tutti i palloni che le arrivano. Ma trovare la marcia in più in queste sfide è davvero complicato, così come dare una mano alla difesa sporcando più palle possibili sotto rete.
Miriam Sylla. Nei meccanismi di gioco sempre più rodati della Nazionale, non le erano chieste prestazioni sopra le righe, ma da una giocatrice del suo calibro è logico attendersi di più. Paga una forma fisica precaria dopo una stagione snervante con il suo club, oltre a qualche difficoltà nei fondamentali di seconda linea. Per intenderci, non è sembrata la stessa che al Mondiale in Giappone fece la differenza scardinando le difese avversarie: per la schiacciatrice un rendimento altalenante con una media di quasi 4 punti a set.
Caterina Bosetti. Dopo essere stata impiegata per diverse partite come cambio in battuta, Caterina non sfrutta le occasioni da titolare contro il Brasile e il Belgio. Lontana dai suoi standard, non riesce a tenere testa alle avversarie facendo fatica in ricezione e non svolgendo al meglio il suo compito di banda. La forma non è delle migliori e il suo gioco ne risente.