A Lubiana, in Slovenia, si è chiuso il secondo meeting internazionale di DONA, il progetto Erasmus+ co-finanziato dall’Unione Europea, dedicato alle sviluppo educativo e professionale delle giovani atlete.
Il progetto è condotto da Associacio Esportiva Vallbona (Spagna) e viene portato avanti in collaborazione con Malta Phoenix Volleyball, De Sportmaatschappij Foundation (Olanda), University of Ljubljana (Slovenia), European Partner As Students Dual Carreer Network (Malta), Volleyball Marseille (Francia) e Scuola di Pallavolo Anderlini.
L’obiettivo del progetto è sviluppare una metodologia mirata a sviluppare le carriere delle giovani donne atlete, da un punto di vista psicologico, educativo, sportivo e professionale. Lo studio sarà condotto su una base 250 di giovani atlete di età compresa tra i 12 e 20 anni provenienti da quattro diversi paesi europei, Italia, Malta, Olanda e Francia, coadiuvate da Spagna e Slovenia.
Il secondo meeting è partito con la presentazione sugli step fatti sulla ricerca in atto, condotta Sasa Cecic Erpic, Professoressa di Educational Psychology della Facoltà dello Sport dell’Università di Lubiana. La ricerca sta evidenziando quando le giovani donne, più dei giovani uomini, siano a rischio di drop-out precoce dallo sport, evidenziando tra le cause principali il rapporto con l’allenatore, il livello di impegno, l’esaurimento, i dolori fisici e l’ansia, il basso livello competitivo e la difficoltà di combinare impegni scolastici con impegni sportivi. Nonostante le giovani atlete siano più attente a programmare la propria carriera scolastica e sportiva, sono allo stesso tempo molto consapevoli della loro carriera scolastica e utilizzano skills organizzative – acquisite anche grazie allo sport – per gestire meglio il tempo. Si evidenzia comunque come la scuola sia la maggior fonte di stress. Alcuni dati: solo il 50% del campione sente supporto da parte delle scuole, mentre il restate 50% non avverte supporto dalle scuole, che anzi vedono lo sport come una distrazione. Circa il 30% dichiara di saltare periodicamente saltano allenamento e altrettante saltano periodicamente saltano impegni scolastici.
Durante il meeting di Lubiana vi è stata la possibilità di presentare l’analisi dei bisogni scaturita dalle interviste e dai focus group che Janja Tekavc, Professoressa di Psicologia dello Sport all’Università di Lubiana e Maribor, ha condotto tra i club partner di DONA tra marzo e maggio. Alcuni dati significativi indicano che le giovani atlete hanno intenzione di continuare a giocare a pallavolo e andare all’università, tra queste alcune hanno espresso il desiderio di diventare un’atleta professionista (Spagna 0%, Francia 40%, Italia 60%, Malta 25%) se ne avranno l’occasione. Con soddisfazione l’analisi ha evidenziato come le atlete si sentano adeguatamente supportate nella gestione scuola-sport in Italia (quindi da Scuola di Pallavolo Anderlini), ma sarebbe comunque gradito uno sviluppo verno nuove professionalità come mental coach o psicologo nel affrontare stress e gestione del tempo (in particolare in Spagna e Francia), fisioterapia, chinesiologo, nutrizionista e tutor per lezioni private con la scuola.
I prossimi step del progetto prevedono una serie di tornei internazionali, scambi internazionali, eventi e meeting. La Scuola di Pallavolo Anderlini sarà impegnata nelle prossime settimane in due settimane di scambio in famiglia con atlete Under 14, 16 e 18: il gruppo si trasferirà a Barcellona dal 1 al 5 luglio per poi ospitare le spagnole dal 14 al 19 luglio a Modena; inoltre ci si sta già preparando al Bussinello 2020, che ospiterà le società di Granollers, Istres e Malta. A settembre una delegazione di tre dirigenti di recherà ad Amsterdam per una due giorni di formazione specializzata sulle dual careers che darà il via a progetto pilota di DONA. Il prossimo meeting è previsto per fine gennaio 2020 a Modena, congiuntamente a un evento internazionali aperto a tutti per divulgare i primi risultati del progetto DONA.