Foto Ufficio Stampa Volley Bergamo
Di Redazione
Passato, presente e futuro. C’è tutto nelle parole di Giovanni Panzetti.
Il Direttore Generale del Volley Bergamo racconta: la delusione per il recente passato che va in archivio, la definizione dell’ultimo accordo per completare il roster dopo l’infortunio della schiacciatrice canadese Bailey che la terrà lontana per qualche tempo dal campo da gioco, e come ha plasmato la nuova “creatura” in vista della stagione che scatterà ad ottobre.
Sarà una Zanetti diversa. Le ultime settimane hanno visto la Società alle prese con una nuova, piccola rivoluzione. Perché?“C’è stata molta insoddisfazione in alcuni ruoli e questo è sotto gli occhi di tutti. Per quanto riguarda invece l’allenatore, io ho un grandissimo affetto e rispetto per Matteo Bertini, ma abbiamo voluto dare un’impronta di maggiore esperienza, senza nulla togliere a chi ha preceduto Abbondanza”.
“Altri addii non sono invece dipesi da noi: alcune giocatrici hanno fatto scelte diverse, come Acosta che è andata in Brasile o Courtney, cercata da Novara che ha possibilità economiche più alte. Quindi noi abbiamo optato per delle scelte con strategie diverse: la prima è stata quella di cercare di ottimizzare il potenziale di Smarzek prendendo l’alzatore che con lei ha vinto lo scudetto in Polonia e da qui l’arrivo di Mirkovic, in seconda battuta abbiamo cercato schiacciatori con una potenza elevata e per questo è arrivata Mitchem, e poi abbiamo completato il gruppo con un talento molto ambito, quello della canadese Van Ryk. Purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con il mancato arrivo di Autumn Bailey che si è infortunata in una gara con la sua Nazionale e ha rotto il legamento crociato del ginocchio“.
“Ora stiamo valutando innanzitutto i tempi di recupero, per poter magari pensare al suo arrivo come rinforzo nel mese di gennaio, nel frattempo abbiamo concluso un accordo con un’altra giocatrice che avevamo già seguito ed era una delle alternative. Per un caso fortuito, delle lungaggini burocratiche hanno impedito il suo tesseramento in un’altra società, quindi ci siamo ricollocati sulla sua scelta e abbiamo definito l’accordo. Non possiamo ancora dire di chi si tratta, ma siamo soddisfatti di aver coperto questo ruolo in maniera importante”.
Abbondanza ha parlato di tante scommesse in questo nuovo gruppo. Quali sono le più importanti?“Come lo scorso anno, la principale scommessa è l’amalgama: torniamo ad avere molte giocatrici nuove. La speranza è che l’assemblaggio sia diverso da quello della passata stagione, quando le giocatrici fondamentali sono arrivate all’ultimo momento e l’inserimento è stato problematico. Quindi la prima scommessa è riuscire ad amalgamare velocemente questa squadra. Le altre sono rappresentate da giocatori che sono per la prima volta nel nostro Campionato, dall’alzatrice serba alla schiacciatrice canadese: dovremo capire se riusciranno a entrare subito in sintonia con l’ambiente. L’ultima è riuscire a capire se la squadra riuscirà a fare il gioco che vuole Abbondanza”.
Rispetto allo scorso anno in quali caratteristiche è diverso il gruppo?“Nel carattere dell’allenatore, che credo sia una garanzia. Nei due alzatori, che credo siano caratterialmente due guerrieri: un carattere di squadra che non è riuscito ad esplodere credo sia stata un po’ la mancanza dello scorso anno. E poi sicuramente per la presenza di un maggior numero di italiane che ci può aiutare a creare un gruppo più omogeneo”.
Lo scorso anno è mancata anche esperienza?“Avevamo due nazionali americane, una nazionale italiana, una nazionale polacca, un libero che è stato per anni in Nazionale. Non è mancata l’esperienza, è mancata la capacità di tradurre in partita quello che si faceva in allenamento. Forse è stata più una mancanza caratteriale, di convinzione, di avere voglia di lottare, di stimoli. Forse non siamo stati capaci di dare stimoli a quella squadra”.
Quale sarà la prima richiesta per questo nuovo gruppo?“Colmare il gap. L’ho sempre detto a tutte le giocatrici che sono passate da Bergamo nella nostra storia: ci sono partite che si possono vincere in 45 minuti, ma se per vincere una partita bisogna stare in campo 2 ore, allora bisogna avere la testa per stare in campo 2 ore. Non si può dare per persa la partita o il set dopo le prime difficoltà, come mi è sembrato invece di vedere molte volte l’anno scorso. Bisogna stare in campo e lottare fino alla fine. Sembrano parole scontate, ma nello sport sono sempre attuali. Si possono superare dei momenti difficili e la pallavolo lo ha dimostrato con vittorie che sembravano impossibili in situazioni altamente negative. I risultati si possono ribaltare. Certo, ci vuole però la capacità di rimanere attaccati alla gara”.
Obiettivi?“L’anno scorso ho fatto delle previsioni e le abbiamo demolite nel giro di 5 partite. Quest’anno voglio essere cauto e guardare questa squadra giocare le prime partite, perché non voglio essere di malaugurio per un gruppo che ha veramente delle potenzialità”.
(Fonte: comunicato stampa)