Foto FIVB
Di Redazione
La burrascosa separazione tra Alex Ranghieri e Marco Caminati è un fatto esclusivamente “tecnico-agonistico” e non comporta sanzioni disciplinari. Con queste motivazioni il Tribunale Federale ha scagionato da ogni addebito il beacher friulano, laureatosi campione d’Italia ad agosto insieme a Matteo Ingrosso, subito dopo lo scioglimento della coppia azzurra con Caminati.
La Procura Federale accusava Ranghieri di “aver tenuto in più occasioni, e da ultimo durante il ritiro del 1/8/2019 a Cesenatico, comportamenti polemicamente critici nei confronti del compagno di coppia e dello staff tecnico, condizionando in negativo la qualità degli allenamenti e delle performance agonistiche e minando con riprovevole disimpegno l’affiatamento e l’armonia del team, così non onorando il ruolo rappresentativo riconosciutogli dalla Fipav“. Per lui, anche in base alle relazioni dei tecnici Gianluca Casadei e Gioele Rosellini, era stato chiesto un mese di sospensione.
La corte ha però ritenuto che i comportamenti di Ranghieri non integrino alcuna fattispecie di rilevanza disciplinare, sottolineando che “le relazioni redatte dai tecnici federali, certamente obiettive e altrettanto degne della massima considerazione, attengano a problematiche di carattere tecnico-agonistico e che debbano pertanto riflettersi in tale ambito“.
Non c’è dubbio che il beacher, aggiunge il giudice, “in alcuni frangenti abbia probabilmente mal gestito la tensione“, ma i suoi comportamenti “non possono che essere oggetto di adeguate valutazioni tecniche e, come tali, legittimare la revisione dei programmi e la riorganizzazione delle rappresentative federali“.
(fonte: Federvolley.it)