Nel 2015, ha vissuto l’Europeo casalingo da protagonista. Quest’anno ha detto sì al ritorno nel nostro Campionato. Anne Buijs, schiacciatrice olandese classe ’91, con gli obiettivi ben chiari in testa, è pronta a vivere il finale di stagione con la Saugella Monza.
Come sta andando questa seconda esperienza italiana? “Sono felice di essere tornata in Italia, è bello vivere il campionato e l’energia dei tifosi italiani. Con la Saugella Monza abbiamo già vinto la Challenge Cup…”.
Per la pallavolo hai girato il mondo. Qual è stato il Paese che ti ha maggiormente colpito? “Il paese che mi ha più colpito durante la mia carriera è stato il Brasile. Il campionato è molto competitivo e i giocatori e gli allenatori sono di alto livello. È stato fantastico per me lavorare con Bernardo Rezende, ho imparato davvero molto. Quello che mi ha sorpreso di più è la gentilezza del popolo brasiliano. Sono molto cordiali, amichevoli e apprezzano davvero tutti i tipi di sport”.
Qual è stata la partita che ti ha emozionato di più? “Il match più importante nella mia carriera è stato il quarto di finale contro gli USA, nel campionato del mondo scorso, in Giappone. Grazie al quel tie-break vinto, ci siamo qualificate per la semifinale mondiale, portando l’Olanda tra le quattro migliori squadre del mondo”.
Cosa ha rappresentato per te l’Europeo del 2015, organizzato da Paesi Bassi e Belgio, dal quale sei uscita con una medaglia d’argento e il premio di miglior giocatrice? “L’Europeo in Olanda è stata una delle migliori esperienze della mia vita. Abbiamo giocato davanti a 14.000 tifosi vestiti di arancione. C’erano la mia famiglia e i miei amici e abbiamo portato a casa la medaglia d’argento. Il percorso con Giovanni Guidetti alla guida della Nazionale olandese era appena iniziato e non avremmo mai pensato, dopo così pochi mesi insieme, di raggiungere un così importante traguardo. Il premio individuale è stato la prova che tutto il lavoro e i sacrifici che stavo facendo per la pallavolo stava proseguendo per il verso giusto”.
Qual è stato il momento più difficile della tua carriera? “Il momento più difficile della mia carriera lo associo alla finale di Champions League persa con il Vakifbank contro la Pomì Casalmaggiore, nel 2015. Abbiamo perso 3-0 senza essere mai in partita. È stato un duro colpo, sia per me sia per tutto il team. Dopo quella partita, ci siamo ritrovati tutti insieme in riunione per capire su quali punti migliorare. In momenti simili, un giocatore non può far altro che più duramente e più forte di prima. E così ha fatto il mio Vakifbank, tanto da vincere il campionato turco contro l’Eczacibasi”.
Anne Buijs, olandese, 2 dicembre 1991 (età 27 anni), è nata a Geleen
Hai un rito scaramantico che ripeti prima di ogni partita? “In realtà non sono molto superstiziosa. Mi piace ascoltare la musica per arrivare alla partita nel giusto stato mentale”.
Cosa consigli a chi si appresta a visitare per la prima volta l’Olanda? “Penso che l’Olanda sia un bel paese e con molta acqua. Quindi, consiglio di andare su una barca e scoprire il Paese in questo modo che, a mio parere, è il migliore. Se la navigazione non fa per voi, allora propongo di affittare una bicicletta. Un’ottima alternativa per girare, ad esempio, Amsterdam, la mia città natale”.
Qual è il tuo motto? “Nella mia famiglia tutti giocano a pallavolo. Mio padre era un giocatore della nazionale e attualmente allena in Germania; mia madre ha fatto parte della nazionale e anche mio fratello gioca a pallavolo, nella serie A olandese. Quindi siamo una famiglia molto impegnata e propensa alla pallavolo ma, per mettere le cose nella giusta prospettiva e dar loro il giusto peso, diciamo sempre: “La pallavolo è solo un gioco”.
Cosa ti aspetti dal futuro? “Per il futuro spero di raggiungere gli obiettivi fissati con il mio club, continuare a crescere come giocatore e, soprattutto, rimanere in salute”.
Buijs sul podio di Challenge Cup con la Saugella Monza