PADOVA – Giorgio Sabbadin (foto) è già al lavoro. Il nuovo Selezionatore Regionale Maschile, che succede a Roberto Rotari, è già alle prese coni concentramenti provinciali che fanno da apripista alla lunga stagione che culminerà con il Trofeo delle Regioni (riservato alle formazioni under 16), nel prossimo mese di giugno.
“Prima di tutto voglio dire che mi sento onorato di essere stato nominato per questo ruolo – dice Sabbadin -, il Veneto è da sempre una delle Regioni più rappresentative a livello giovanile e questo la dice lunga sulla responsabilità del “servizio”, come lo definisce Michele Zanin, che mi ritrovo a ricoprire. Farò davvero tutto quello che posso per ripagare la fiducia che mi è stata accordata”.
Trentanove anni da compiere tra qualche giorno, trevigiano di Castelfranco Veneto, Sabbadin è stato per sei stagioni il primo allenatore della Selezione Provinciale di Treviso. Nel 2015 l’arrivo alla Kioene Padova dove attualmente allena la formazione under 18-serie C.
Come sta la pallavolo giovanile maschile della nostra Regione?
“Credo di capitare in un buon momento per il gruppo che andrò a gestire. Non è sempre possibile o facile replicare annate straordinarie come sono state, ad esempio, quelle del ’95 o del 2001. Già l’anno scorso avevamo alcuni elementi del 2004 in rosa e questo aiuterà certamente la creazione del nuovo gruppo”.
In più arriva la novità che gli atleti che giocano fuori dal proprio territorio di nascita, potranno giocare solo nella selezione della propria Regione.
“E’ una delle tante primizie previste dalle indicazioni che Julio Velasco ha dato al mondo della pallavolo maschile italiana. Per quanto ci riguarda è una novità assoluta, proprio perché il Veneto ha giocatori di interesse regionale che giocano al di fuori della Regione. Sarà nostra cura seguire anche questi. La vedo come una cosa positiva, anche se spiace un po’ sapere che non sempre le nostre società riescono a tenere con sé i talenti migliori”.
Quali gli obiettivi suoi e del suo staff?
“Proseguire nel lavoro fatto negli anni passati. Noi raccogliamo il frutto del lavoro fatto dalle società, cercando poi di unire e amalgamare i giocatori più interessanti. In realtà influiamo poco sulla crescita tecnica dei singoli, forse di più nella loro capacità di stare in un gruppo e di vivere i primi momenti di aggregazione in selezioni vere e proprie”.
Quali i prossimi passi verso il Trofeo delle Regioni 2020?
“Lavoreremo in cinque “Provincial Day”, ovvero sessioni di allenamento dove visioneremo i giocatori più interessanti che ci vengono segnalati dai selezionatori territoriali. Da questi incontri scaturiranno i giocatori che faranno parte del “Regional Day”, a gennaio. A quel punto si inizierà a lavorare con un gruppo più ristretto da febbraio fino ai primi di giugno, prima di arrivare alla selezione definitiva per il Trofeo delle Regioni”.
Contemporaneamente alcuni di questi ragazzi parteciperanno al “Club Italia Allargato” voluto da Julio Velasco.
“Sì, è un progetto che vedrà coinvolti 14 atleti, per il Veneto, dal 18 al 24 novembre a Roma. Vorrei però essere chiaro: non è per nulla scontato che questi ragazzi saranno automaticamente quelli che faranno parte della selezione regionale. A questa età la maturazione è molto rapida e sarà fondamentale la parte finale della stagione di club. Quindi, il gruppo sarà creato in base al lavoro e alle doti che ognuno dimostrerà nel corso della stagione”.
Le piace l’iniziativa del Club Italia Allargato?
“Sì, perché ha una doppia finalità: creare entusiasmo in chi partecipa e mostrare a tutti i ragazzi un modo di operare diverso e condiviso con i tecnici nazionali”.