La Igor Novara diventa campione d’Europa battendo l’Imoco Volley in finale. Dopo il trionfo, Paola Egonu saluta coach Barbolini tra le lacrime: l’anno prossimo giocherà proprio con i rivali di Conegliano. Un abbraccio che ricorda molto quello tra Marco Materazzi e José Mourinho, dopo il successo dell’Inter in Champions League nel 2010 a Madrid
“Arrivo subito, ma lasciami prima salutare Paola”. Massimo Barbolini ha portato a termine la sua missione, l’ennesima Champions di una carriera da vincente, l’ultimo sforzo è un’intervista che sta per rilasciarci, ma con la coda dell’occhio vede la sua MVP che sta per lasciare il palazzetto alla fine della festa organizzata a Novara e la raggiunge per un ultimo, commosso, saluto. È Paola Egonu, probabilmente la più forte del mondo, vent’anni e altri venti davanti da fenomeno. L’ha vista arrivare dal Club Italia, l’ha vista crescere, tecnicamente, tatticamente e mentalmente. Probabilmente l’ha vista anche soffrire, quel che è certo è che sabato l’ha vista vincere, da protagonista, a Berlino. E che ora la sta vedendo andar via, direzione Conegliano, la squadra della sfida infinita con Novara: all’Imoco supercoppa e scudetto, all’Igor Coppa Italia e Champions. L’immagine, in un angolo, all’imbocco degli spogliatoi, è emotivamente forte, perché intima, spontanea, arrivata alla fine di un’avventura finita nel migliore dei modi, ma che si vorrebbe continuasse all’infinito. Un po’ come quell’abbraccio, fugace ma intensissimo, tra Materazzi e Mourinho dopo la Champions vinta a Madrid: Mourinho che scende dall’auto, abbraccia il suo giocatore, risale in auto, parte per fare l’allenatore del Real. Qui nessuno scappa via su un’auto di notte, nessuno piange, ma il senso di distacco è molto simile.
Qualche lacrima scende sul viso di Francesca Piccinini, la Regina di Coppe, anche a scapito di Novara, 14 anni fa, quando vinse con Bergamo una delle tante Champions di una carriera infinita. Sette Champions, le ultime due, Casalmaggiore e Novara, con Barbolini, l’uomo delle 4 Champions con 4 squadre diverse. E senza passare dalla mitica Foppa, dove invece Francesca ha iniziato a mettere in fila trofei. Quasi un record, le 7 della Piccinini, perché a 8 c’è la leggendaria Irina Kirillova, palleggiatrice russa, forse la più forte di ogni tempo, che, neanche a farlo apposta, vive a Novara con il marito Giovanni Caprara. “Mi avete chiesto scudetto e Champions e ho mantenuto la promessa. Ora lasciatemi un po’ di tempo per decidere cosa fare”. A 40 anni, compiuti a gennaio, l’opzione ritiro in bellezza non è l’unica sul tavolo.