Foto: FIVB.com
Di Redazione
[CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO]
Splendide: cattive in modo sano, con il sorriso, determinate e con una consapevolezza che fa piacere di fronte a un avversario sicuramente più probante rispetto il Kenya. Vittoria per 3-0 (25-17, 25-16, 25-16) al termine di una partita dominata e a tratti giocata anche in modo decisamente bello. Si sono visti varietà, cambi di intensità e una maggiore attenzione rispetto alla prima gara. Forse l’Italia più bella vista dal Mondiale a oggi.
Splendide: cattive in modo sano, con il sorriso, determinate e con una consapevolezza che fa piacere di fronte a un avversario sicuramente più probante rispetto il Kenya. Vittoria per 3-0 (25-17, 25-16, 25-16) al termine di una partita dominata e a tratti giocata anche in modo decisamente bello. Si sono visti varietà, cambi di intensità e una maggiore attenzione rispetto alla prima gara. Forse l’Italia più bella vista dal Mondiale a oggi.
L’Italia paradossalmente parte molto meglio che con il Kenya: la graditissima novità è vedere Raphaela Folie in campo fin dall’inizio. Chi l’ha vista partecipare in stampelle alla festa dell’Imoco Conegliano dello scorso anno e non prendere parte allo splendido mondiale che ha visto le Azzurre seconde non può non apprezzare il grande impegno della giocatrice che ha fatto davvero qualsiasi sacrificio per rimettersi a disposizione del suo allenatore Santarelli e poi di Davide Mazzanti. E il CT con grande consapevolezza l’ha chiamata, testata e messa in campo. Non era una cosa così scontata soprattutto in una nazionale come la nostra nella quale le centrali di valore non mancano di certo.
L’Italia parte bene si diceva con Egonu e Folie e il Belgio dimostra di non capirci assolutamente niente: basso il saldo degli errori, alta l’efficacia degli attacchi. Quella del primo set è forse una delle versioni dell’Italia più aggressiva e determinata vista nelle ultime settimane. Nonostante qualche problema di Sylla che subisce un paio di muri pesanti, il primo set finisce in un lampo e quasi non ci si accorge di essere arrivati con l’Italia che si prende uno zoccolo di sei punti e li mantiene fino alla fine arrivando ad incrementarli con il set ball (25-17).
Mazzanti fa bene a non togliere Sylla (nella foto a sinistra con un fan) che nel secondo set continua a essere coinvolta nel gioco dalla Malinov: arrivano due begli attacchi, un bel muro… è al centro tuttavia che l’Italia continua a far vedere le cose migliori con Chirichella, con Folie e con Bosetti davvero strepitosa a muro: le Azzurre rimangono con le belghe addosso fino al ventesimo scambio poi azzeccano il break che fa la differenza. In pochi scambi si passa dall’8-7 al 17-8 con un paio di salvataggi estremi di De Gennaro che scatenano l’entusiasmo del pubblico. In un set anche più bello e perentorio di quello precedente l’Italia commette un po’ l’errore di rilassarsi nel finale e di concedere troppo a una squadra che obiettivamente fa pochissimo per meritarselo. I punti del Belgio arrivano quasi esclusivamente su errori azzurri: ma sprecati ben tre set ball, la Van Avermaet concede il quarto con un errore al servizio (25-16).
Mazzanti non cambia nulla: solo Pietrini ha fatto un giro esplorativo nel confuso finale del secondo set. Italia bene in avvio, poi un po’ distratta e sufficiente in quattro-cinque scambi e bastano due richiami del CT per riportare in bolla la squadra. È Paola Egonu ad alzare il livello dando l’esempio: basta poco e le Azzurre si riprendono un saldo attivo di quattro punti (16-12) e sempre la Egonu su un turno di servizio forzatissimo allunga il break grazie anche a una Sylla del tutto recuperata rispetto al primo set. Semplicemente impressionante per caparbietà e cattiveria il punto del 19-12 che vede la Egonu paurosa al servizio, la Sylla devastante in attacco prima che di nuovo Egonu piazzi il punto su un salvataggio miracoloso delle belghe. Il turno di servizio di Paola porta a cinque punti. Ecco l’Italia che ci ricordavamo del Mondiale: cattiva, fisica ma anche lucida e sempre sul pezzo. Il finale di set è un messaggio all’Olanda che ha battuto in tre set il Kenya e che si giocherà con l’Italia la qualificazione a Tokyo nell’ultima prova del quadrangolare di Catania: ci sono nove match ball ne bastano due grazie a un errore al servizio delle belghe (25-16). Che bella squadra, “che temperamento” cantava parecchi anni fa in una delle sue canzoni più belle e meno conosciute Enrico Ruggeri. Una canzone che forse piacerebbe anche a molte delle Azzurre che quando uscì quel brano non erano nemmeno nate.
Ora c’è l’Olanda: fare conti non serve, è uno scontro diretto. Chi vince passa e chi perde è rimandato al prossimo giro di qualificazioni che potrebbe non essere tenero. Ma queste Azzurre ce la possono fare anche contro un’Olanda altrettanto tosta e che spesso in passato si è rivelata più che sogno arancione, come la chiamano i suoi tifosi, una bestia nera.