BERGAMO – Diecimila euro da versare come risarcimento danni alle parti civili, in modo da far dichiarare estinto il reato. È la mossa tentata dai legali di Greta Cicolari, a processo in tribunale a Bergamo, insieme ai due fratelli Alessio e Cristiano e al fidanzato Dimitri Lauwers, con l’accusa di stalking ai danni della ex compagna Marta Menegatti, di Rovigo, di un’altra giocatrice di beach volley, Daniela Gioria, e dell’ex allenatore azzurro della coppia Cicolari-Menegatti, il brasiliano Lisandro De Carvalho.
Gli imputati, difesi dagli avvocati Michele Pontecorvo di Roma e Michele Ribaudo di Bergamo, secondo le contestazioni, avrebbero stalkerizzato sui social le presunte vittime, pubblicando foto e post minacciosi, persecutori e diffamatori dal 2013, anno in cui si sciolse la coppia d’oro del beach volley italiano.
Come lo scatto che ritrae la Menegatti in campo, pronta a ricevere la battuta dell’avversaria, con due salami in mano. O il post, rivolto sempre contro la Menegatti: “La tua invidia non è riuscita a rovinare minimamente la mia vita”. Tutti messaggi riconducibili, per la pubblica accusa, dai profili nella disponibilità degli imputati.
Ieri mattina, dopo che al termine dell’ultima udienza il giudice Laura Garufi aveva invitato le parti a trovare un’intesa per non dar vita a un processo che rischia di andare troppo per le lunghe, i legali degli imputati hanno presentato la cifra di 10rnila euro in assegni come risarcimento del danno. Le parti civili hanno chiesto tempo per decidere se accettare o meno e il giudice ha rinviato il dibattimento al 18 giugno.
“Questa offerta – ha sbottato in aula Daniela Gioria – ci è arrivata solo quattro giorni fa. Noi, invece, è sei anni che aspettiamo giustizia. Se volevano risarcirci, potevano farlo prima”.
Fonte Il Giorno edizione di Bergamo