NEW YORK (STATI UNITI) – Ha riscritto la storia del tennis italiano, meritandosi un posto in semifinale agli US Open 42 anni dopo Corrado Barazzutti, che nel 1977 raggiunse il penultimo atto dello Slam americano (allora si giocava a Forrest Hills, sulla terra verde). Matteo Berrettini, però, non ha intenzione di risvegliarsi da un sogno destinato a cambiargli carriera e probabilmente vita. “Sono felicissimo, per me, per il mio team, per la mia famiglia e per tutti i tifosi italiani, sia quelli presenti qui a New York che i tanti a casa che mi seguono fino a tarda notte”, ha affermato il 23enne romano ai microfoni di Eurosport, rispondendo alle domande di ex campioni come Mats Wilander, Alex Corretja e Barbara Schett.Tennis
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Tennis, Us Open; la gioia di Berrettini: “Ce l'ho fatta grazie a testa e cuore. Nadal? Sarò pronto”
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