Lo chiamavano terraiolo, in senso dispregiativo. Lo guardavano storcendo la bocca accompagnando con imbarazzo quel suo contorcersi tutto, di continuo, per caricare il peso del corpo sulla gamba sinistra e azionare il super bicipite che scatenasse il micidiale dritto a uncino. Quel 16enne pirata di Mallorca tutto muscoli e corsa oggi è Rafa Nadal, l’extraterrestre. Chi lo avrebbe mai detto? Il mancino di Spagna non è solo il più forte di sempre sulla terra rossa. Non è solo il detentore del record di un singolo Slam, con 12 incredibili successi al Roland Garros. Nadal è il simbolo dell’agonista perfetto, del grande lavoratore che ha rimontato gli altri Big Four, da Federer a Djokovic a Murray, passando attraverso tanti infortuni e stop forzati, ed arrivando a trionfare anche sul cemento. Fino a raggiungere quota 19 Slam, a una solo passo dal record di Federer.
“Nadal. L’extraterrestre” di Vincenzo Martucci (Editore Kenness, 143 pp., 15.95€) è il primo libro di un autore italiano su Rafa. La storia del campione viene raccontata in 10 capitoli: dagli inizi del ragazzo ricco che voleva fare il calciatore allo zio-precettore, dalla prima edizione da pirata alla superficie prediletta dove ha vinto tutto, dagli incredibili trionfi di Parigi al primo successo a Wimbledon che cambia la sua dimensione, dalla rivalità all’amicizia con Federer, dai numeri pazzeschi alla sfide da primato contro Djokovic, dalle partite-chiave alle ultime imprese. Con un ultimo capitolo di statistiche curate da Luca Marianantoni.
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Tennis, un libro per raccontre Nadal l'extraterrestre
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