PARIGI – L’attesa è stata ripagata, e perfino il meteo è stato clemente: alla faccia dei colonnelli Bernacca francesi, che hanno toppato le previsioni metereologiche: vento tanto, ma pioggia poca. Il Federer-Nadal (o Nadal-Federer) è stato veramente un bel match, come ai tempi belli: duro, puro e senza rete. I due se la sono giocata a modo loro, e il match ha avuto una sola, unica strategia per entrambi i giocatori: imporre il proprio stile e gioco, senza pensare all’altro. Le accelerazioni, le variazioni di ritmo e di rimbalzo di Federer contro la regolarità continuata di Nadal. Ovvio che il favorito era lo spagnolo, ma a Federer non gli si può imputare nulla perché ha giocato oltre ogni limite e aspettativa: è apparso chiaro agli esperti che se la superficie fosse stata diversa, ad avere difficoltà sarebbe stato lo spagnolo, non certo lo svizzero. Si rivedranno, dunque, a Wimbledon se il sorteggio lo vorrà e se le loro strade torneranno a incrociarsi. Per il momento è Nadal a cullare l’idea di un altro trionfo a Parigi: sarebbe il dodicesimo. Un vero record, ricordando anche che non ha mai perso una finale. Ma ecco, nello specifico, la storia della trentanovesima sfida tra Nadal e Federer, conclusa 6-3, 6-4, 6-2 e durata due ore e venticinque minuti, che ora vede lo spagnolo allungare 24-15 negli scontri diretti.
Si dovrà attendere domani, invece, per conoscere il nome dell’altro finalista. Il match tra Djokovic e Thiem è stato interrotto per pioggia sul 6-2, 3-6, 3-1 in favore dell’austriaco.Tennis
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Tennis, Roland Garros: Nadal batte Federer in tre set e vola in finale
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