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Tennis, Atp Finals; Berrettini: “Fa impressione esserci, ma non parto battuto”

ROMA – “Essere alle Atp Finals fa impressione ma non parto battuto”. Matteo Berrettini non nasconde l’emozione per partecipare al prestigioso torneo di Londra, riservato ai primi 8 della classifica mondiale ma è pronto a dare battaglia: “Non parto favorito ma proverò a togliermi delle soddisfazioni. Certo, so che sarà dura… per fortuna ho qualche giorno per prepararmi al meglio”.“Corono il sogno che avevo da bambino”Essere a Londra, primo italiano dopo 41 anni, è già, comunque, un successo per il 23enne tennista romano, n. 8 Atp: “Solo qualche mese fa non avrei mai pensato di qualificarmi alle Atp Finals. Me lo sono meritato e sono felicissimo, è una grande soddisfazione per me, la mia famiglia, il mio team, la federazione. E’ il sogno di una vita. Quando da ragazzino i miei genitori mi accompagnavano per i tornei facendo tanti sacrifici sognavo di giocare nei grandi palcoscenici”. Ora lo fa eccome: “E sono curioso di vedere gli spogliatoi della O2 Arena, mi hanno raccontato che sono personalizzati”, racconta.“Quest’anno ho alzato il livello del mio tennis”Il suo è stato un 2019 straordinario (era fuori dai primi 50 del ranking lo scorso gennaio): l’esordio da protagonista in Coppa Davis a Calcutta, in India, i due titoli conquistati, a Budapest sulla terra rossa e a Stoccarda sull’erba. Ha anche raggiunto altre sei semifinali, tra cui quella storica agli US Open e al Masters 1000 di Shanghai, dimostrando di essere competitivo su tutte le superfici. Dietro i successi c’è il grande lavoro fatto negli anni con Vincenzo Santopadre, che lo allena da quando era un ragazzino di belle speranze, ora con il prezioso apporto del tecnico federale Umberto Rianna. “Quest’anno dopo un avvio un po’ sofferto – dice – ho alzato il livello del mio tennis. Certo, con i miei due colpi migliori, servizio e diritto, ma pure con il rovescio ho cambiato marcia”.“Fondamentale restare umili, devo migliorare”Forte in campo, saggio fuori. Il successo va gestito e lo sa bene. “E’ fondamentale restare con i piedi per terra, restare umile come mi suggerisce sempre Vincenzo che mi ha sempre sopportato e supportato nei periodi negativi. Così come Umberto e Corrado Barazzutti. Ricordo che a New York, prima dei quarti, mi ha incitato ad eguagliare la sua semifinale agli US Open e lo ringrazio. Mi è sempre vicino al di là del fatto che sia il capitano di Coppa Davis. Continuerò a lavorare duro perché devo migliorare sotto tanti aspetti. Adesso c’è da godersi la soddisfazione delle Atp Finals, ma so bene che per farlo devo guardare indietro, ripensare ai momenti difficili, ai sacrifici”.Atp Next Gen Finals, Sinner: “Pronto a dare battaglia”Un altro azzurro sogna di far bene alle Finals, quelle stavolta riservate ai giovani tennisti più promettenti, i cosiddetti ‘Next Gen’, in programma a Milano. Si tratta di Jannik Sinner, 18enne di San Candido, che martedì esordirà contro Tiafoe: “Sono pronto per la battaglia”, promette. “Non sarà facile ma darà tutto. Dovrò giocare il mio miglior tennis per avere la meglio. È stata un’annata importante per me, ho alzato il livello del mio gioco e migliorato la classifica. Ma, per arrivare a dove voglio arrivare, la strada è ancora lunga”. Sinner ha le idee chiare e fissa il proprio obiettivo: “Io sogno di arrivare al n.1 del mondo, ma la realtà è ancora diversa. Ho ampi margini di miglioramento su servizio e dritto, lavoro per arrivare al top”. Sinner è “felicissimo” di poter giocare davanti al pubblico italiano dell’Allianz Cloud e racconta di essere stato a San Siro domenica per vedere il Milan: “Peccato solo aver perso, non è certo il momento migliore del club”, conclude.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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