La “nuova Coppa Davis”, o quel che è diventata, ci sta fornendo discrete emozioni, alcuni buoni match (Berrettini vs. Shapovalov su tutti), parecchie ore di sonno in meno e una caterva di reazioni, positive e negative. Attendendo la conclusione di questa prima volta per dare un giudizio complessivo, è curioso in questi giorni andare a sbirciare su twitter i pareri di giocatori, ex Pro, allenatori e commentatori internazionali. Si legge un po’ di tutto, pareri e sensazioni assai contrastanti, commenti a volte arguti, altri al vetriolo. Ne riportiamo alcuni, presi a caso per dare una idea di quel che si dice in giro per il mondo sulla manifestazione.
Il giornalista Stuart Fraser: Novak Djokovic propone in modo ragionevole un evento che unisca ATP e Coppa Davis, da svolgersi a settembre, “Il momento ideale dell’anno è dopo gli US Open, alla fine di settembre. Sarebbe il momento migliore per avere questa supercoppa, speriamo che possa esserci soltanto una coppa in futuro”.
Paolo Bertolucci: “Ho le lacrime agli occhi nel vedere come hanno massacrato una competizione che necessitava solo di qualche correzione! Di bello ha solo il nome. Vero, non tutti la giocavano ma vorrei ricordare che a Madrid (per vari motivi) mancano 5 dei primi 10 del mondo”.
Darren Cahill sugli orari alquanto insoliti degli incontri: “Spero che Rusty (Lleyton Hewitt, ndr) abbia accesso a dosi massicce di un caffè piuttosto forte per i ragazzi … e per se stesso. Sembra che Australia vs Belgio non inizierà prima delle 21:00 ora locale a Madrid. Non proprio il massimo per tutti i soggetti coinvolti…”.
Inoltre il coach australiano ha sottolineato con alcune immagini il malfunzionamento della APP della Davis, tra molti down del live score ed errori grotteschi nei nomi dei giocatori e delle nazioni (“Uses” invece di Usa, solo per citarne uno). Vista l’importanza delle APP in un mondo sempre più mobile, non proprio un bello spot per una manifestazione nata grazie ad una vagonata di dollari…
Christopher Clarey (giornalista USA)
“Sono le 1:25 di notte Madrid. È in gioco solo l’onore, e americani e italiani si stanno preparando per iniziare una partita di doppio. Al massimo 300 persone sono qui nello Stadio 2 per guardare Sock-Querrey vs Bolelli-Fognini. C’è una intera sezione dell’arena tutta per me”.
Yannick Cochennec (giornalista francese)
“La Coppa Piqué accumula batoste, mentre tutti i possibili problemi erano stati menzionati a monte, in particolare dagli avversari di questa formula. Nessuna scusa per le novità: la Laver Cup (ad esempio) ha funzionato molto meglio come antipasto”.
Le parole di Rafa Nadal dopo il primo match: “Il format rende le cose molto difficili perché non c’è spazio per errori. Mi sono divertito, l’atmosfera è stata bellissima. Un doppio prima contava il 20%, adesso il 33%, tutto è più imprevedibile”.
Alex Zverev: “Con questo format non è più la Davis Cup. La Coppa Davis è l’evento più storico nel tennis, ha oltre 100 di vita, e si basa su incontri che si giocano in casa e trasferta, tre set su cinque. Questo è per me la Coppa Davis, non giocare in un unica location per una settimana e decidere tutto”.
Paul Timmons (giornalista UK)
“Sto cercando in tutti i modi di trovare un po’ dello spirito della Coppa Davis, ma questo formato è davvero frustrante. Sei vincitori di ogni gruppo e due ripescaggi? Chi odiava la matematica a scuola deve avere un attacco d’ansia con questo format…”.
Lleyton Hewitt, capitano di Davis australiano: “Riguardo alla Coppa Davis e come la conoscevamo, le due più grandi differenze sono che la competizione si basava su incontri in casa e in trasferta, con match tre set su cinque. Se si guarda all’apice del nostro bellissimo sport, non c’era altro modo di pensare a quest’evento. Hanno cambiato tutto, questo è un nuovo formato e, come ho detto all’inizio dell’anno, i nostri ragazzi indossano il “verde e l’oro” e giocano dando tutto in campo per il loro paese”.
Eric Salliot (giornalista francese)
“Credo che la formula dei round robin con il ripescaggio delle due migliori seconde sia una porcheria. Aspetto solo di vedere quale squadra sarà “fregata”, se non succederà niente di strano, sarà un miracolo”.
Filip Dewulf (ex pro)
“Australia si ritira dopo solo un game in doppio? Vi pare che questo sia meglio di un 6-0 6-0?”
Andy Murray
“Finora non c’è niente di cui lamentarsi. Sembra che ci siano delle persone che vogliono colpire l’evento prima che si svolga. Non credo sia positivo, devono lasciar perdere e aspettare che l’evento finisca per poter dare una visione chiara di ciò che è ora la Davis”.
David Sanchez (giornalista iberico)
Galo Blanco, direttore sportivo di Kosmos, sulla polemica degli orari dice “Magari tutto potesse funzionare già dalla prima volta… crediamo che per continuare e migliorare la competizione sia giusto ascoltare le critiche e cercare soluzioni. È ciò che stiamo facendo”
Ben Rothenberg (giornalista USA)
“Non è difficile trovare la soluzione giusta per la Davis Cup dall’anno prossimo: invece di sei gruppi da tre squadre, fare quattro gruppi da quattro team, con i migliori due qualificati per i quarti di finale, oppure direttamente i vincitori di ogni gruppo alle semifinali. Tre è sempre un numero sbagliato per i round robin, e 16 è il numero perfetto”.
Jamie Murray
“Dalla prospettiva di un giocatore, questo formato è interessante, ed è divertente essere qua insieme ad altri 17 team nazionali. È bello vedere tutti i giocatori insieme, in un’unica location, giocare per il proprio paese indossando i colori nazionali”.
Isabelle Langé (giornalista francese)
“Terribile questa cerimonia di apertura della Davis Cup … stadi vuoti … nessuna atmosfera … Stando qua ti rendi davvero conto che la Coppa Davis è morta”.
Mike Dickson (giornalista UK)
“Sono già passate due giornate intere di Davis Cup e sia il sito della ATP che il suo profilo twitter ignorano completamente cosa sta succedendo a Madrid. Sembra strano per un’organizzazione chiamata l’Associazione dei professionisti del tennis, i cui membri questa settimana hanno avuto l’opportunità di guadagnare 18 milioni di dollari”.
Marco Mazzoni
@marcomazz