Matteo Berrettini conquista una storica semifinale agli US Open: decisivo il successo contro Gael Monfils, battuto 3-6, 6-3, 6-2, 3-6, 7-6 dopo una battaglia di quasi 4 ore. Sull’Arthur Ashe Stadium, il 23enne romano, 25 del ranking mondiale (ma è attualmente al n° 13) e 24^ testa di serie del seeding, diventa il primo italiano capace di raggiungere la semifinale degli US Open a distanza di 42 anni dall’ultima volta: nel 1977 Corrado Barazzutti arrivò in semi, ma si giocava sulla terra verde di Forest Hills. Berrettini diventa anche il primo azzurro ad arrivare tra i migliori 4 in uno Slam sul cemento, superficie solitamente ostica al nostro tennis e il quarto a riuscirci in un Major nell’Era Open dopo Panatta, Barazzutti e Cecchinato, tutti protagonisti al Roland Garros. Quella di venerdì sarà la 18^ finale Slam per un tennista italiano, la prima sul cemento, la sesta nell’Era Open.
Berrettini, che cuore con Monfils
Arrivato ai quarti battendo Gasquet, Thompson, Popyrin e Rublev, Matteo ha fatto un capolavoro contro l’esperto Monfils, già semifinalista a New York nel 2016. Dopo aver ceduto il 1° set a causa della grande tensione, l’italiano ha dominato 2° e 3° parziale, per poi cedere un break (fatale) nel quarto. Il dominio statistico (15 ace, 53 vincenti a 41) si traduce anche nel 5° set, quando Berrettini sul 5-3 ha il match point per chiudere la partita, ma incappa in un doppio fallo sanguinoso. Il romano sembra cedere di nervi (altri due match point sprecati sul 6-5), ma è bravo a ricomporsi proprio in vista del tie-break, dominato con la freddezza dei grandi giocatori, grazie anche alla collaborazione di un Monfils parso in molte occasioni alle corde fisicamente (quasi da record i 17 doppi falli). Ora attende in semifinale il n°2 del mondo e 18 volte vincitore di uno Slam, Rafa Nadal, per regalarsi un’altra notte da sogno.
Berrettini: “Sono fiero di come ho giocato”
“In questo momento non riesco a ricordare nessun punto – ha detto a caldo Berrettini, sorridente ai microfoni di Espn -. Ricordo solo il doppio fallo che ho commesso sul primo match point. E’ stata una lotta furibonda, devo fare i complimenti a Monfils. Ho giocato e assistito a uno degli incontri più belli. Devo ringraziare tutti i tifosi, anche i tanti italiani che ci sono qui. E’ meglio averli i match point che subirli, ero un po’ teso. Forse lo avete visto anche voi, ma sono fiero di me stesso perché ho tenuto botta nonostante abbia perso il servizio quando potevo vincere. Il torneo non è ancora finito, voglio dare battaglia anche nel prossimo match”.