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Test drive, ecco la nuova BMW Serie 3 Touring

Non puoi dire Bmw Serie 3 senza fare rifermento anche alla versione Touring. Una denominazione certamente più chic di station wagon, che da sempre distingue la famigliare bavarese. Da quando prese forma sulla mitica E30. Passato a parte, il presente di Serie 3 parla invece chiaro.

Chi ama i numeri sarà curioso di sapere che questa è la sesta edizione del modello Touring. Numeri funzionali a raccontare le principali differenze con la versione uscente della “giardinetta” bavarese. Perché come succede (quasi) puntualmente in questi casi, il nuovo che avanza è sempre evidenziato da dimensioni maggiorate. Proprio come il doppio rene che definisce la calandra, sebbene sulla nuova Serie 3 non appaia così oppressivo.ù

Ciò detto, righello alla mano, si svela una lunghezza aumentata di 76 millimetri. A cui risponde una larghezza più ampia di 16 millimetri, da cui deriva un altezza che al segno più fa seguire invece un 8 (ovviamente in millimetri). Quote di cui sono parte anche il passo (+41), ma soprattutto il vano di carico. Che ora può contare su una larghezza cresciuta di 112 mm. Un valore sensibilmente alto, a cui però non corrisponde un significativo innalzamento del volume del bagagliaio. Infatti il miglioramento è quantificabile in appena cinque litri. Di fatto non è mai stato uno dei suoi punti di forza. Questo non è però un limite se siete alla ricerca di soluzioni funzionali all’attività di carico di una wagon. Così il lunotto posteriore si conferma apribile, mentre all’interno del vano spuntano degli inediti binari metallici. Due servomotori elettrici, una volta che il portellone è chiuso, sollevano dei profili sagomati, che consentono di frenare il carico.

Fino a qui il nuovo che avanza se il riferimento è al passato, oppure le differenze se invece il colpo d’occhio volge verso la berlina. Per il resto siamo sullo stesso piano della nuova Serie 3 a tre volumi. Sia per quanto concerne il contenuto multimediale, sia per quello che riguarda la gamma di motorizzazioni disponibili. Il primo è ben rappresentato dal sistema operativo 7.0, capace di palesare le proprie funzionalità attraverso una serie di possibili interazioni. Dai comandi vocali attivabili annunciando la proposizione “Hey BMW!”; da quelli gestuali, sino al sistema touch dello schermo al centro della plancia; oppure usufruendo dell’immancabile rotella. Una variazione sul tema interfaccia che dovrebbe soddisfare chiunque. A questo si aggiunge che la nuova BMW Serie 3 Touring, come alcune delle bavaresi di ultimissima generazione (vedi Sistema Operativo 7.0) sono in grado di aggiornarsi da remoto. E non specificatamente l’ambito multimediale, ma tutti i componenti soggetti all’utilizzo di una centralina all’interno della vettura. Un modus operandi già visto sulle Tesla.

Tradizione e innovazione 

Chiusa la parentesi si riprende immediatamente con il fronte delle motorizzazioni. Anche in questo frangente non si segnalano particolari scossoni, copia incolla di quello della berlina. La partita si gioca tutta sui quattro cilindri sovralimentati, sia benzina sia diesel. Ovvero il primo è declinato nel formato 320d da 190 cavalli, disponibile con o senza la trazione integrale xDrive. Il secondo presenta una formazione differente, sebbene la cubatura sia simile: la 330i da 258 cavalli, anche in questo opzionabile con la trazione xDrive. C’è poi il sei cilindri in linea della 330d da 265 cavalli (posteriore o integrale). Il resto arriverà strada facendo.

Per questa prima presa di contatto ci siamo concentrati sulla 330d xDrive. La presenza delle sospensioni a controllo elettronico e di una gommatura generosa hanno fatto poi il resto. Le sensazioni non sono molto differenti da quelle di una Serie 3 berlina. Di fatto così configurata anche la Touring sa essere una sportiva coi fiocchi. In arrivo a fine settembre, si parte dalla versione base. Poi in sequenza Business Advantage, Sport, Luxury e M Sport. Il prezzo più basso? 43.450 euro della 320d.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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