MILANO – “Tra cinque anvorrei essere ancora in F1, vestito di rosso, e con il titolo di campione del mondo. Sarebbe il top. Puntare sempre in alto è l’approccio giusto, se non punti il più in alto possibile non raggiungi i tuoi obiettivi“. È un Charles Leclerc carico a mille quello che parla in Piazza Duomo a Milano, durante la festa per i 90 della Ferrari del Gp d’Italia.
“Cosa significa ‘essere Ferrari’? Da quando sono un loro pilota ho capito cosa rappresenta la Ferrari per gli italiani, è quasi una religione – prosegue – È un grandissimo onore rappresentare questo marchio“. Sul rapporto con il suo compagno di squadra Vettel Leclerc aggiunge che con lui lavora bene “per migliorare la macchina. Ci intendiamo bene anche fuori dalla pista ed è importante, poi in pista entrambi vogliamo essere davanti all’altro, ma questo è normale“. Infine, il pronostico sul Gp di domenica, il più atteso dell’anno dai ferraristi: “La nostra velocità di punta è buona, in qualifica possiamo essere forti ma dobbiamo essere bravi a gestirla. In gara la Mercedes è molto forte, non sarà facile“.
Ferrari state of mind
Attende con ansia il Gp d’Italia anche Sebastian Vettel, ancora senza vittorie in questa stagione, al contrario di Leclerc che ha trionfato a Spa. “Siamo carichi per Monza? Sì – dice convinto il tedesco della Ferrari – Ci sono sempre tanti tifosi, è molto emozionante. Vogliamo fare molto bene dopo Spa, abbiamo una macchina forte, vediamo. È stato un anno difficile per noi, non siamo contenti di com’è andata. Che cosa significa ‘essere Ferrari’? Per noi è unica. È il sogno di bambino. In tv guardavamo Schumacher con la macchina rossa vincere. È difficile trovare una parola, un modo per descrivere la Ferrari, lo spirito… È uno stato mentale“.