in

Honda, novità CBR1000RR-R e tutte le altre a EICMA

Fireblade è pronta per correre. Lo si intuisce già dal nome: Honda CBR1000RR-R è la prima superbike a portare tre “R” e già questo stuzzica l’immaginario di chi la guiderà: deve essere qualcosa di speciale.  Potenza e leggerezza sono il mix che la Casa è riuscita a produrre in collaborazione con il reparto corse, ma il progetto non si limita a stupire esclusivamente per i dati tecnici. La CBR1000RR-R e la versione SP, infatti, sono nate e cresciute in collaborazione con la HRC, esattamente come avvenne nel caso delle VTR1000SP1 e SP2, nate per battere la Ducati a parità di frazionamento, in quel caso bicilindrico.

NUOVO MOTORE – Il motore della Honda CBR1000RR-R Fireblade SP è inedito. Stiamo parlando di un 4 cilindri in linea in grado di erogare 217,5 CV a 14.500 giri e 11,5 kgm a 12.500 giri. Questa unità condivide le misure di alesaggio e corsa della RC213V-S (81 mm x 48,5 mm). Inoltre, di serie ci sono bielle in titanio e pistoni in alluminio forgiato. Il controllo di trazione HSTC (Honda Selectable Torque Control) è stato messo a punto per garantire migliori prestazioni in pista e c’è anche il launch control, che si aggiunge ai parametri regolabili di potenza (P, power), freno motore (EB, engine brake) e anti-impennamento (W, wheelie). Il quickshifter è bidirezionale. L’elettronica è stata sviluppata intorno a una piattaforma inerziale IMU (Inertial Measurement Unit) a 6 assi, che monitora anche il funzionamento dell’ammortizzatore di sterzo elettronico con tre livelli d’intervento e le sospensioni elettroniche Öhlins Smart Electronic Control (S-EC). 

LEGGERISSIMA – Il nuovo telaio in alluminio con struttura a diamante è abbinato a un forcellone più lungo, strutturalmente uguale a quello della RC213V-S. L’impianto frenante mette in mostra pinze Brembo Stylema e dischi di 330 mm. L’ABS ha due modalità di funzionamento. La moto, col pieno, pesa solo 201 kg. La carenatura e la posizione di guida sono state pensate per ottimizzare l’aerodinamica e di serie ci sono anche le alette di derivazione MotoGP, integrate sui fianchi per generare deportanza. Infine, Sotto la strumentazione, un display TFT a colori da 5”. Entrambe le Fireblade sono dotate di smart key. La versione SP differisce dalla standard per la presenza delle sospensioni elettroniche Öhlins, delle pinze freno Brembo Stylema, della pompa prodotta dallo stesso Costruttore e del quickshifter. Entrambe le versioni hanno un’omologazione biposto.

RESTYLING COMPLETO SH – Per Honda vale più di una Fireblade, dal punto di vista del fatturato. Non a caso i progetti SH vengono affidati ai migliori ingegneri della colosso giapponese. È stato rinnovato completamente. Design inedito, telaio riprogettato, serbatoio montato sotto la pedana piatta per offrire oltre il 50% di spazio sottosella in più (ben 28 litri totali). La diversa geometria del retrotreno dovrebbe garantire maggiore comfort e il nuovo motore a quattro valvole, omologato Euro 5, promette migliori prestazioni e consumi ridotti. Tutta nuova anche la strumentazione, ora digitale. Di serie ci sono il controllo di trazione HSTC (Honda Selectable Torque Control), l’ABS, lo Start&Stop e le luci a LED. Sul mercato italiano è in vendita con parabrezza, paramani e Smart Top Box.

 

LA GOLD WING – La Gold Wing è stata riprogettata completamente nel 2018. È spinta da un grosso motore boxer a sei cilindri in grado di erogare 126 CV a 5.500 giri ed è dotata di acceleratore throttle by wire, quattro riding mode, controllo di trazione HSTC (Honda Selectable Torque Control, solo su versioni Tour), HSA (Hill Start Assist) per facilitare le partenze in salita, Start&Stop (utilizzato solo su versione con cambio DCT) e cruise control. Il telaio a doppio trave in alluminio lavora con una sospensione anteriore a cannotto avanzato con doppio braccio oscillante e un monobraccio posteriore Pro-Arm. La GL1800 Gold Wing del 2020 beneficia di aggiornamenti alle mappature dell’alimentazione e del cambio a doppia frizione DCT che ne migliorano la manovrabilità a bassa velocità. Sulle versioni Tour c’è poi un’inedita messa a punto delle sospensioni e nuovi maniglioni per il passeggero che garantiscono un comfort di marcia superiore. Infine, la gamma colori si arricchisce di nuove tonalità ed ora anche la versione base è disponibile con cambio a doppia frizione DCT.

CRUISER – La nuova cruiser Honda beneficia di sospensioni riviste, illuminazione a LED, un nuovo indicatore di posizione del cambio, la frizione antisaltellamento e una sella più confortevole. Grazie anche all’inedito impianto di scarico, il propulsore è omologato Euro 5. Nel 2020 sarà disponibile una nuova versione (Plus) con una serie di accessori montati di serie, tra cui la calotta del faro, i copri steli forcella e una sella più rifinita.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


Tagcloud:

Montezemolo: “Bravo Hamilton, ma ora deve vincere la Ferrari”

NBA – Warriors pronti a scambiare Alec Burks?