MONTECARLO – Lewis Hamilton ha definito la gara di ieri come “la più difficile gara finora disputata”, vinta con una strategia a una sosta soft-medium, con l’unico pit stop al giro 11 in regime di safety car. Dopo il la Pirelli sottolinea come il pilota Mercedes abbia gestito al meglio la mescola medium sul finale di gara, respingendo fino al traguardo gli attacchi dei diretti rivali su pneumatici hard. La safety car è entrata al giro 11 a causa dei detriti lasciati in pista da Charles Leclerc dopo un contatto con un altro pilota nel tentativo di recuperare posizioni. La maggior parte dei piloti di testa ha sfruttato il periodo di safety car per fermarsi ai box. Hamilton ha scelto pneumatici medium per il secondo stint. Max Verstappen ha subito una penalità di 5 secondi dopo la sosta, applicata dopo l’arrivo, dando così una svolta alla propria gara. Valtteri Bottas, terzo, è stato costretto a un secondo pit stop in regime di safety car a causa dei danni a una ruota dopo il contatto con Verstappen in pit lane. Hamilton è riuscito a gestire il passo gara fino alla bandiera a scacchi, allungando così il secondo stint su medium, nonostante gli attacchi da parte del pilota olandese della Red Bull. Pierre Gasly (5°) si è fermato al giro 62 per montare i pneumatici soft e ottenere così il punto extra dato dal giro veloce in gara.
L’analisi di Isola
Per quanto riguarda il comportamento dei singoli pneumatici, la Hard C3 usata da Vettel (2°) e Bottas (3°) ma non da Hamilton. Ha dimostrato un buon equilibrio tra prestazioni e durata e si è quindi rivelata la mescola ideale per un secondo stint più lungo. La medium C4: Hamilton ha completato 66 giri su questa mescola, gestendo un po’ di graining sull’anteriore, ma sfruttando al meglio la trazione al posteriore per respingere gli attacchi di Verstappen. Infine, la Soft C5: utilizzata dalla maggior parte dei piloti al via, e in particolare da Grosjean che ha completato un primo stint lunghissimo di 50 giri. “È stato un gran premio ricco di emozioni, con condizioni meteo incerte e una lunga battaglia tra Hamilton e Verstappen che ha visto persino un contatto a qualche giro dalla fine”, l’analisi di Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing Pirelli. “Hamilton è riuscito in modo molto efficace a gestire i pneumatici medium, completando 66 giri su questa mescola dopo il pit stop effettuato in regime di safety car, il momento-chiave della gara. La scelta di usare i pneumatici hard per il secondo stint di Vettel ha premiato Ferrari, mentre l’abilità di Hamilton sul finale di gara gli ha consentito di conquistare una vittoria di cui Niki Lauda sarebbe stato fiero”.