Nuova, estrema, da gara: la Ford GT MK II si è presentata nella prima giornata del Goodwood 2019 facendo capire le intenzioni della Casa. Dato l’addio al mondiale Endurance e salutato , il marchio statunitense ha svelato in anteprima durante la manifestazione la nuova versione della GT, che fa venire l’acquolina in bocca agli appassionati del programma GT e IMSA.
PENSATA SENZA VINCOLI
Nasce una GT senza limiti, senza vincoli regolamentari da seguire. Nel 2016 la supercar si presentò sulla scena delle corse seguendo un percorso di sviluppo che vide la Ford GT pensata per le competizioni, affinata per l’omologazione stradale e, di nuovo, adattata sui regolamenti del campionato WEC e dell’IMSA. Solitamente è il percorso vincente.
Quel progetto è al canto del cigno. Prima, però, Ford Performance e Multimatic Motorsport hanno sciolto le briglie alla supercar stradale e realizzato una versione per la pista. Ne verranno prodotti 45 esemplari, ciascuno con un prezzo da 1,2 milioni di dollari.
Va da sé quanto sia estremo un progetto immaginato per essere utilizzato solo tra i cordoli rispetto ai limiti che deve rispettare una stradale, per quanto estremizzata possa essere.
MENO 90 KG DI PESO
Si libera del sistema di variazione dell’altezza da terra e delle modalità di guida differenziate. Il risparmio di peso arriva a 90 kg e si abbina a un carico aerodinamico superiore del 400% rispetto a Ford GT. L’ala posteriore fissa è più ampia di quella installata sulla versione di Classe GTE Pro, come diversi sono il differenziale, lo splitter anteriore completo di flics e appendici estese davanti alle ruote. L’incremento del carico al posteriore doveva essere bilanciato all’avantreno, operazione che coinvolge i componenti appena elencati e gli sfoghi d’aria sui passaruota. Senza tale equilibrio, il risultato sarebbe stato di una GT MK II sottosterzante. Non sarà così.
MENO CV DELLA GT DA STRADA
Il segno più, oltre l’aerodinamica, si registra sul motore V6 3.5 litri. Paradossalmente, l’esemplare da corsa ha meno cavalli della GT da strada, causa Balance of Performance da rispettare, perché possa esserci una competizione livellata tra progetti molto diversi tra loro, per tipologia di motori e potenze espresse.
Il V6 arriva a sviluppare 700 cavalli ed è collegato allo stesso cambio doppia frizione 7 marce del progetto da strada, solo con una gestione elettronica differente. Dove la rivisitazione del motore è notevole è al comparto raffreddamento. L’intercooler aria-aria adotta un sistema di nebulizzazione d’acqua per abbattere le temperature in presenza di condizioni ambientali ed elevato stress in pista.
L’airscope sul tetto assicura, invece, un afflusso d’aria supplementare ai radiatori dedicati della trasmissione e dell’olio.
SEDILE SUPPLEMENTARE SU RICHIESTA
Trasformazioni come la GT MK II non misurano le prestazioni con riferimenti classici, di velocità massima e accelerazione sullo zero-cento. Si legge nel tempo sul giro la bontà del progetto. Numeri rilevanti, a tal fine, sono gli oltre 2G di accelerazione laterale ottenuti grazie alla nuova aerodinamica, alle gomme Michelin Pilot Sport e sospensioni regolabili a 5 vie.
Detto del contributo alla riduzione del peso offerto dai cerchi forgiati da 19 pollici e dall’impianto frenante carboceramico oversize, Brembo, con pinze a 6 pompanti, l’interno di Ford GT MK II prevede un unico sedile da corsa, Sparco, con cintura a 6 punti e l’impianto di telemetria MoTeC.
A richiesta, sarà possibile condividere le emozioni in pista con un passeggero, scegliendo il sedile supplementare. Certo, dovrete sopportare quei 90 kg in media in più che inevitabilmente rovineranno la performance…