La prima tappa della Dakar 2019 ha dato il via all’edizione 41 del celebre rally raid. Lo stage si è svolto da Lima a Prisco lungo un percorso di 331 km di cui 84 di prova speciale, ancora troppo breve per parlare di distacchi veri e propri, ma abbastanza per mettere in mostra quali siano le ambizioni dei principali protagonisti.
AUTO, SUBITO AL-ATTIYAH Nasser ha subito impostato il passo, vincendo con decisione la prima giornata di gara con la sua Toyota. Il plotone MINI ha mostrato una certa cautela e nel ruolo di primo inseguitore a 1″59 si è piazzato il vincitore della scorsa edizione, Carlos Sainz sr. Tra i compagni di team Stephane Peterhansel si è per il momento accontentato della settima posizione, mentre Cyril Despres è 10° seguito da Nani Roma e Orlando Terranova.
Una situazione che ha dato spazio ad alcuni outsider, iniziando dal polacco Jakub Przygonski, 3° a 2 minuti esatti (cioè 1 solo secondo dietro a Sainz) con la sua Mini vecchio tipo. Altri 18 secondi e troviamo 4° Vladimir Vasilyev su Toyota, seguito a ulteriori 10 secondi da Yazeed Al Rajhi (Mini) e quindi Giniel de Villiers(Toyota) “attardato” di altri 12 secondi.
Insomma, distacchi davvero risibili che fanno capire come da un lato la situazione sia tutt’altro che chiara, ma anche che non mancherà la lotta tra le dune peruviane. Sarà anche da vedere come Sebastien Loeb riuscirà a risalire con la sua Peugeot “privata”: dimostrando una volta di più che il terreno sabbioso non gli è particolarmente congeniale, al momento si trova solo 13° staccato di oltre 6 minuti (6’07” per la precisione).
MOTO, ACUTO DI BARREDA Joan Barreda ha attaccato fin dal primo momento, concludendo al comando la prima giornata dell’estenuante competizione che oggi ha preso il via da Lima, in Per.
Lo spagnolo della Honda, che finora ha sempre mancato la vittoria assoluta ma che aveva già conquistato 20 successi di tappa, ha siglato il miglior crono percorrendo in 57’’36’ gli 84 km di speciale tra Lima e Pisco, dove i piloti meno blasonati hanno aperto la via, mentre i più veloci sono partiti più tardi, in ordine inverso.
LA TOP TEN – In sella alla Honda CRF450 Rally, Barreda ha staccato di 1’34” il cileno Pablo Quintanilla sulla Husqvarna. Sul terzo gradino del podio di questa prima giornata si è piazzata la Honda di Ricky Brabec, staccato di 2’52”. Quarto tempo, a soli 3 secondi da Brabec, per la Yamaha di Adrian van Beveren. Più indietro le KTM, dominatrici della classifica assoluta da 17 edizioni: la prima è quella di Sam Sunderland, che ha spuntato la quinta posizione di giornata a 2’56’’. Alle sue spalle si sono posizionati i suoi compagni di squadra Toby Price, reduce da un infortunio al polso rimediato un mese fa, e Matthias Walkner, il vincitore dell’edizione 2018 della Dakar, oggi ha chiuso in settima posizione con 3’12’’ di distacco da Barreda. A chiudere la top ten altre due Honda – quelle di Kevin Benavides e José Ignacio Cornejio, e la Yamaha di Xavier de Soultrait, a 5’54’’.
Di poco fuori dai primi dieci il portoghese Paulo Goncalves, che di recente è stato sottoposto all’intervento dell’asportazione della milza, per un incidente in una gara del campionato nazionale. Il suo distacco è di soli 6’41’’ da Barreda.
La prima donna in gara è ancora una volta Laia Sanz, che ha concluso con il 31esimo tempo a 12″38 sulla KTM ufficiale.
GLI ITALIANI – Il favorito tra gli italiani, Jacopo Cerutti, compare al 129° posto, con un distacco di 1 h 12’’ 52’’, ma il pilota lombardo è sereno, e dal suo profilo social precisa: “Primo giorno andato! Mi sono divertito! Sono partito tranquillo perché le dune sono imprevedibili e difficili ma nella seconda parte mi sentivo sicuro e ho accelerato. La moto mi piace, solo qualche modifica che prontamente i meccanici faranno! Non so ancora il risultato perché erroneamente mi hanno addebitato un’ora”, scrive Cerutti.
Il più veloce degli italiani risulta al momento Maurizio Gerini, autore del 37esimo tempo, a 17’32”, mentre Mirko Pavan si è piazzato in 85esima piazza.
Nicola Dutto, il primo pilota paraplegico a correre la Dakar, si è classificato al 113 posto anche per via di una penalità di 5 secondi, alle spalle del connazionale Gabriele Minelli. Mirco Miotto è 121esimo, Elio Aglioni 125esimo.
La seconda tappa di oggi si svolge da Pisco verso San Juan de Marcona. Stavolta saranno 553 km complessivi, ma soprattutto 342 di stage cronometrato. Vedremo se la classifica comincerà ad avvertire i primi veri “scossoni”.