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Auto, in Italia servono meccanici ma le aziende non li trovano

La tendenza attuale del mercato del lavoro evidenziata da indagini condotte dalle associazioni di settore e dagli enti istituzionali è quella di una crisi occupazionale cui si controppone la carenza di personale qualificato in determinati ambiti produttivi o nel settore dei servizi.  Medici, periti tecnico-informatici, artigiani e operai qualificati, sono le professioni carenti in Italia. Tra queste potrebbero rientrare anche i meccanici, una categoria professionale che dovrebbe essere sempre più richiesta negli anni avvenire.

Lo ha spiegato Franco Fenoglio, presidente ItalScania e UNRAE, l’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri.“Nei prossimi cinque anni serviranno cinquemila meccanici automobilistici in Italia, ma le aziende non riescono a trovarli“, questo l’allarme lanciato da Fenoglio, a pochi giorni dall’apertura di Autopromotec, la fiera delle attrezzature automobilistiche, in programma dal  22 al 26 maggio a Bologna.

Mancanza di meccanici, un problema culturale

Nel suo intervento, Fenoglio parla apertamente di una questione “culturale” tipica della nostra società  che inquadra la professione del meccanico come un lavoro “sporco o poco nobile” rispetto ad altri mestieri ritenuti più dignitosi”. Una visione che – sottolinea ancora Fenoglio – “va superata, considerando l’attuale crisi occupazionale in Italia e il concomitante trend di crescita delle imprese attive nel settore dell’autoriparazione e dell’assistenza automobilistica”.

L’analisi di Fenoglio è confermata dai dati. In Italia ci sono 83.231 imprese attive nella Penisola impegnate nell’autoriparazione, che toccano le 117.575 se si considera l’intero comparto della rete di assistenza. Tutti dati in aumento dello 0,3% rispetto al 2018. 

Nonostante il settore sia in crescita, le aziende non riescono a reperire meccanici e altro personale specializzato da assumere, in un settore, quello dell’autoriparazione che si sta anche evolvendo con l’utilizzo di sistemi  e strumenti tecnologicamente avanzati.

Per questo, conclude Fenoglio, non si ricerca solo “semplice manovalanza” ma “giovani operai scolarizzati e specializzati, che sappiano in futuro interagire con i più sofisticati sistemi dei veicoli, visto che ora si pensa anche alla guida autonoma.”  


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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