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Alleanza FCA-Renault: ancora non c'è una decisione

“Il Consiglio di amministrazione si è riunito oggi con lo scopo di rivedere nel dettaglio gli elementi costitutivi della proposta ricevuta da Fca il 27 maggio scorso riguardante una potenziale fusione 50/50 tra Renault e Fca. Il Cda ha deciso di continuare a studiare con interesse l’opportunità di una tale fusione e di prolungare i colloqui su questo tema. Si riunirà nuovamente mercoledì 5 giugno (domani) a fine giornata“. Questa la breve nota con cui Renault conclude una giornata febbrile culminata con la riunione del suo consiglio di amministrazione straordinario nella sede storica del gruppo di Boulogne-Billancourt, alle porte di Parigi. Sul tavolo un progetto che negli ultimi giorni ha mostrato le sue potenzialità, ma anche le criticità sul versante politico ed economico.

Dunque Renault conferma l’interesse, ma si riserva ulteriori valutazioni prima di dare un eventuale via libera condizionato alle grandi linee del progetto, passaggio che lo ricordiamo preannuncia l’apertura di negoziati esclusivi con Fca che potrebbero durare anche diversi mesi se non un anno.

Salvo stravolgimenti in corsa, il progetto prevede la creazione di una holding basata ad Amsterdam, divisa 50-50 tra Renault e Fca, e quotata a Parigi, New York e Milano. La famiglia Agnelli, che controlla il 29% di Fiat-Chrysler, vedrebbe la sua parte automaticamente diluita al 14,5%,restando comunque primo azionista della nuova entità, mentre lo Stato francese scenderebbe al 7,5% dall’attuale 15% che detiene attualmente in casa Renault.

Tutte ancora da formalizzare le risposte che attende il mercato. “E’ del tutto escluso che il progetto di fusione possa portare ad una presa di controllo di Renault da parte di Fiat-Chrysler“: questo ha dichiarato una fonte del governo citata dall’agenzia France Presse, non confermando per ora le informazioni di stampa secondo cui lo Stato francese, che controlla il 15% della casa transalpina, avrebbe ottenuto un posto nel Cda e nel comitato nomine della futura entità.

Altra domanda finora senza risposta, il ruolo nella trattativa di Nissan, alleato di Renault. Già nel primo pomeriggio le indiscrezioni davano i rappresentanti della casa giapponese nel cda Renault intenzionati ad astenersi, sottolineando in modo evidente come la prospettiva industriale corretta dell’accordo non possa prescindere dal partner nipponico e del suo bagaglio di tecnologie e brevetti. Quanto la partita fosse complessa sulla sponda giapponese si era intuito già ieri, con una nota ufficiale attraverso la quale Hiroto Saikawa, ceo di Nissan, precisava la formale volontà del marchio nipponico di prendere tempo, oltre che quella sostanziale di preferire un eventuale ruolo da alleato della nuova azienda. “La proposta attualmente in discussione tra FCA e Renault è una fusione completa che, se realizzata, altererebbe significativamente la struttura del nostro partner Renault. Ciò richiederebbe una revisione fondamentale della relazione esistente tra Nissan e Renault, i suoi rapporti contrattuali esistenti e il modo in cui dovremmo operare in futuro“.

Lo snodo non è piccolo. Renault detiene, con pieni diritti di voto, il 43% della Nissan e quest’ultima possiede il 15% di Renault ma senza alcun diritto di voto. Renault e FCA produrrebbero assieme 8,7 milioni di veicoli all’anno, distribuiti in una galassia di 15 marchi. Nei fatti però solo l’inclusione di Nissan porterebbe la nascita di un gigante primo al mondo con 15 milioni di veicoli, e soprattutto con un magazzino brevetti e contratti sufficiente per sostenere le sfide dell’elettrificazione e del rinnovamento delle gamme dei prodotti con nuove piattaforme meccaniche.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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