Tranquillo nello stage finale, vinto da Sainz su Loeb, il pilota del Qatar si aggiudica anche questa edizione del raid con la Toyota: per lui è un tris. Sul fronte due ruote, “La gioia è più forte del dolore,” commenta l’australiano Price, ancora una volta vittorioso alla Dakar, nonostante la recente frattura allo scafoide. Per KTM è il diciottesimo trionfo consecutivo.
AUTO – Nella giornata in cui Carlos Sainz (Mini) riesce finalmente ad agguantare almeno una vittoria parziale, i riflettori sono tuttavia puntati sul 12° al traguardo: è Nasser Al-Attiyah che con la sua Toyota e assieme al navigatore Matthieu Baumeloggi si accontenta di evitare i guai, e grazie al vantaggio incolmabile accumulato nelle nove tappe precedenti si aggiudica l’edizione 2019 della Dakar. È la terza volta che il pilota del Qatar si aggiudica questo impegnativo e rinomato raid, dopo quelle del 2011 e del 2015.
Insomma, in questi ultimi 359 km (solo 112 però quelli di prova speciale tra le dune) tra Pisco e Lima non sono capitate sorprese particolari. I 51 minuti che Al-Attiyah aveva di vantaggio su Nani Roma (Mini) si sono ridotti a poco meno di 47 (46’42”), quindi sempre ampiamente in “zona tranquillità”, visto che il rivale diretto non è andato oltre il 6° posto: 4’16” e 9’01” i rispettivi distacchi dal vertice, e del resto la ridotta lunghezza dello stage cronometrato non poteva permettere divari più consistenti, inconvenienti a parte.
Davanti Sainz ha preso la tappa in mano fin dall’inizio, seguito da Sebastien Loeb che concluderà 2° a 42″. Un risultato che permette all’alsaziano di concludere 3° (a 1’54″18) in classifica generale, davanti all’eccellente Jakub Przygonski su una Mini “vecchio tipo” (a 2’28″31) oggi 5°. Cyril Despres (Mini) infatti conclude 3° la tappa, ma il divario di 1’10” tra lui e il polacco campione Fia 2018 non è sufficiente a farlo risalire in classifica generale (5° a 2’48″43, quindi 20’12” dal polacco).
Buon risultato di tappa per il lituano Benediktas Vanagas(Toyota) già veloce anche ieri e oggi finito 4° a 3’38”, mentre in classifica finale si distingue anche Martin Prokop (Ford) con il 6° posto. Dopo i problemi alla schiena avuti ieri dal suo navigatore David Castera, che hanno portato Stephane Peterhansel al ritiro, altri favoriti che hanno concluso decisamente peggio delle previsioni sono innanzitutto il vincitore odierno Sainz, solo 13° alla fine.
Qualcosa di più si aspettava anche Giniel de Villiers (Toyota) che termina 9°, oggi attardato di 1 ora per problemi e quindi solo 40°. Ma si sa che la Dakar è fatta anche di situazioni difficili, come pure della capacità di evitarle o almeno di superarle perdendo il meno tempo possibile. E questa edizione, particolarmente impegnativa sulle dune peruviane, l’ha dimostrato ancora una volta.
MOTO – E’ Toby Price il vincitore della quarantunesima edizione della Dakar. L’australiano della KTM oggi si è imposto anche nella tappa, la decima e ultima del 2019. E’ stata la sua prima vittoria quest’anno, dove come miglior piazzamento aveva conquistato finora due terzi posti. Ma dall’ottava tappa è balzato al comando della classifica generale e non ha più mollato la leadership.
Una vera impresa quella compiuta da Toby Price, considerando che il pilota KTM ha disputato l’estenuante competizione reduce da una recente frattura allo scafoide. La svolta è stata quando oggi Pablo Quintanilla è caduto, cercando di recuperare il minuto di distacco che lo separava dal leader Price. Il cileno si è infortunato ad un piede, ma ha stretto i denti e si è piazzato a 19’44 da Price, salvando il quarto posto in classifica generale.
Contro il dolore – Tre anni dopo essere diventato il primo vincitore australiano della Dakar, Toby Price ha vinto di nuovo lottando contro il dolore.
“È pazzesca questa Dakar”, ha detto Toby Price. “E’ folle pensare che ho passato l’intera gara senza vincere una tappa fino a stamattina, ma che posso ancora vincere. Sono totalmente sulla luna”, ha ammesso l’australioano. “Sono stati 10 giorni molto lunghi. Ho pensato che stavo per fare solo due tappe e lasciare la gara. Ma ho ricevuto molto supporto dall’Australia, e ho continuato a crederci. Ho l’impressione che ci siano cinque persone che mi corrono sul polso di continuo, ma alla fine, quando arriva la vittoria, il dolore scompare.La gioia è più forte del dolore”, aggiunge Toby Price.
“Non sono il ‘boss’, ci sono tanti piloti in grado di vincere la Dakar. Si vede dal fatto che stavamo combattendo tutti con distacchi molto ridotti. Quintanilla avrebbe potuto vincere, proprio come Matthias (Walkner, ndr) o Kevin Benavides, che ha fatto un ottimo lavoro. Non so se sono un guerriero, ma non mi arrendo mai, tutto qui. Mi piace essere qui, adoro questa famiglia Dakar, adoro questo team KTM“.
Gli altri – Sul podio di oggi sono andati anche José Ignacio Cornejo Florimo con la Honda e Matthias Walkner su KTM davanti a Sam Sunderland e Luciano Benavides, anche loro su KTM. Quindicesima al traguardo Laia Sanz, davanti a Maurizio Gerini, primo degli italiani anche oggi.
La classifica – La classifica generale si conclude dunque con Toby Price vincitore davanti ai compagni di squadra Matthias Walkner e Sam Sunderland, poi ci sono le due Husqvarna diPablo Quintanilla e Andrew Short. Sesta la Yamaha di Xavier de Soultrait, mentre il primo dei piloti Honda è Cornejo Florimo, settimo.
Prestigiosa l’undicesima posizione di Laia Sanz su KTM, mentre il più veloce degli italiani si conferma Maurizio Gerini, che si piazza al quattordicesimo posto. Cinquantaquattresimo assoluto Mirko Pavan, settantatreesimo Gabriele Minelli.