La cronaca
La tappa più attesa del Tour parte con il botto: dopo poche centinaia di metri scattano due big come Vincenzo Nibali e Peter Sagan, che in una quindicina di chilometri guadagnano oltre 2′ sul gruppo. Sulla coppia di stelle rinvengono una quindicina di corridori, mentre nelle retrovie perde terreno Romain Bardet, che cede di schianto sull’insidioso Col du Soulor, salita di 11,9 km al 7,8% di pendenza media. Il gruppo maglia gialla controlla i fuggitivi, con il gap che non sfora mai i 3′: Nibali è uno degli ultimi a cedere, ma ai -25 km viene ripreso dal peloton. Resiste il solo Sicard (Total Direct Energie), che imbocca il mitico Tourmalet (19 km di ascesa con pendenza media al 7,4% per arrivare ai 2115 metri) in solitario. Attacchi e contrattacchi si susseguono, ma ai -10 km il gruppo dei migliori si presenta compatto, ad eccezione dei fratelli Yates e Nairo Quintana, andato in difficoltà a causa del forcing terrificante del compagno Amador e al traguardo con oltre 3′ di ritardo. Barguil parte in solitaria ma viene subito ripreso, mentre sorprende la tenuta di Alaphilippe, che ai 5mila metri dal traguardo tiene botta come se nulla fosse. Il ritmo imposto da Jumbo, Groupama e Ineos non impensierisce la maglia gialla, che soffre ma non cede nemmeno negli ultimi 3 km, con pendenze costantemente sopra il 10%. Cedono nell’ordine Mas, Valverde, Fulglsang, Uran e Thomas, con il campione in carica che si stacca nell’ultimo chilometro e perde 36”. Sul Tourmalet la spunta in uno sprint ristretto Pinot, con Alaphilippe (2°) che si conferma leader per il 10° giorno e diventa il favorito numero 1 per la vittoria di questo Tour.