Non c’è stato nulla da fare per il giovane ciclista dilettante di Prato: Giovanni Iannelli, 22 anni, era caduto nella volata finale dell’87° Circuito Molinese. Letale l’impatto con un pilone di cemento a 70 chilometri all’ora
Un giovane ciclista dilettante di Prato, Giovanni Iannelli, 22 anni, caduto nella volata finale di una corsa a Molino dei Torti (Alessandria), è morto dopo 36 ore di agonia nell’ospedale di Alessandria. La vittima correva con la squadra del Team Hato Green Tea Beer. L’incidente è avvenuto sabato scorso all’arrivo dell’87° Circuito Molinese: a 70 chilometri all’ora, Iannelli, dopo un contatto con altri corridori nel centro del gruppo, a 100 metri dal traguardo, è sbandato finendo contro un muro. Nel violento urto il casco è andato completamente distrutto e il ciclista pratese ha riportato gravissime lesioni. È stato sottoposto a intervento chirurgico, ma le sue condizioni sono peggiorate e la notte scorsa è morto.
Dopo l’urto contro il muro, il ciclista pratese è poi rimbalzato sulla strada, dove è stato travolto da altri corridoi. I primi soccorritori si sono subito accorti della gravissima lesione alla testa. “Tutti i permessi erano in regola, sono corse che si disputano da quasi 100 anni – sottolineano gli organizzatori della corsa alessandrina – Si è trattata di una di quelle fatalità che possono succedere in gara”.
Cordoglio anche da parte di Davide Cassani, commissario tecnico della Nazionale azzurra. “Non esistono parole che possano mitigare il dolore di una tragedia come questa – sottolinea in un post su Facebook – Giovanni stava disputando una volata, una delle tante. Mancavano 100 metri, il traguardo poteva vederlo. Chissà quante volte è passato sotto uno striscione d’arrivo, chissà quanti giorni ha sognato di arrivarci prima di tutti gli altri. Sabato quello striscione lo ha solo intravisto, in lontananza. A 100 metri, in piena volata, è caduto a terra e la sua vita si è fermata lì. Quando muore un corridore muore una parte di noi, quando a perdere la vita è un ragazzo di 22 anni le domande che ci facciamo sono infinite ma di risposte non se ne trovano. Ci troviamo improvvisamente fragili, tristi, disperati. E penso alla sua famiglia, ai suoi compagni di squadra, ai suoi amici, a tutte quelle persone che in questo momento stanno piangendo la perdita di un figlio, un compagno di squadra, un ragazzo di 22 anni”.