Seconda aggiunta nel blocco straniere di Sicily By Car Palermo Basket, dalla Spagna arriva la playmaker Laia Flores Costa, la scorsa stagione in forza al Mann Filter Zaragoza.
Con Flores Costa, la formazione allenata da coach Santino Coppa acquisisce una “regista” di prospettiva e grande potenziale. Classe 1996, la giocatrice spagnola nata a Barcellona è una playmaker pura che ha vinto tantissimo con la sua nazionale a livello giovanile: quattro ori e un bronzo agli Europei, un quarto posto ai Mondiali. Come molte ragazze della sua generazione, Laia ha fatto una scelta di vita importante nel 2014, quando si è trasferita negli Stati Uniti per giocare con l’università di South Florida. Con le “Bulls” quattro anni in crescendo sino allo zenit dell’anno da senior: per lei 217 assist in 34 partite (tutte stabilmente giocate in quintetto) e record della scuola abbattuto. I passaggi sono di fatti la sua specialità, tanto da aver chiuso i quattro anni al college secondo posto per assist nella storia della sua alma mater, 519 il totale: numeri che le sono valsi il soprannome di “Miss Dish”, praticamente “la signora dell’Assist” (negli USA “dish” è anche un sinonimo di un passaggio risolutivo). La scorsa stagione il ritorno in Spagna, al Mann Filter Zaragoza: da indiscussa play titolare fa registrare 4.9 punti e 2.3 assist ma soprattutto ottiene l’ottavo posto e la qualificazione ai Playoff, venendo poi eliminata per mano del forte Avenida. Le caratteristiche tecniche parlano di una giocatrice molto altruista, che sa far girare la squadra e possiede ottime doti nella gestione del ritmo e dell’attacco.
Le prime parole di Laia in maglia Sicily By Car Palermo Basket ci servono a conoscerla meglio: «Sono di Barcellona ma vivo in una città vicina, Matarò. Gioco da quando avevo otto anni e ho vissuto esperienze importanti al college con South Florida e con la nazionale giovanile spagnola con cui ho vinto quattro medaglie d’oro. In campo mi piace dirigere la squadra ed essere una leader». Con lei abbiamo parlato molto anche delle differenze tra Spagna, campionato d’altissimo livello, e Italia: «Penso che per me sarà una grande esperienza venire qui a giocare, e imparare un tipo di gioco che probabilmente è simile a quello spagnolo, ma con alcune differenze». Somiglianze anche fuori dal campo: «Sono paesi molto comparabili, con una personalità calda e tante similarità a livello culturale: ho visitato l’Italia in precedenza e l’ho adorata. Non sono mai stata a Palermo ma l’Italia in generale è un posto bellissimo in cui vivere, con un gran cibo».
Al di là delle classiche risposte sul nostro paese, la play spagnola dimostra tanta testa sulle spalle quando parla della nuova esperienza: non banale perché il percorso da Spagna a Italia, specie per una play, non è molto comune. «Con ogni cambiamento vengono sempre nuove sfide, ogni volta che esci dalla tua “comfort zone” devi sempre adattarti. Magari potrà esserci un problema di lingua all’inizio, ma credo che nel basket esista un linguaggio universale da seguire. Probabilmente le prime settimane dovrò anche adattarmi allo stile di gioco di coach Coppa, ma penso che andrà tutto bene». Laia, infine, conclude: «Le play spagnole sono note per essere delle buone leader in campo, per la loro visione di gioco e la capacità di far le giocate giuste con tanti assist e poche palle perse. Ed è proprio così che mi piace giocare». Sin da subito, perché Flores Costa sarà a disposizione sin dal primo giorno di raduno con la squadra.
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