Dopo la sconfitta interna nel derby il presidente Carlo Di Fabio è tornato a parlare. «Avevo detto che non avrei più parlato sino a fine stagione, prendo la parola esclusivamente per salvaguardare l’immagine della società e per chiedere scusa, se mai si possa ancora farlo, al nostro pubblico che nonostante tutto ci viene ad incitare ed ha la bravura anche di non contestare, perchè credo che in un momento come questo qualche pernacchia o parolaccia ce la meritiamo, da me presidente all’ultimo uomo che lavora per questa società», le prime dichiarazioni. «Innanzitutto mi preme fare i complimenti al Giulianova, che è venuto a Pescara in condizioni menomate e, sotto di 20 punti all’intervallo, ha saputo ricostruire la partita e con umiltà, quella che non ci appartiene, ed ha portato a casa due punti importanti».
Dopo aver reso onore agli avversari, il presidente analizza il momento della sua squadra. «Abbiamo toccato il fondo, se c’era una sconfitta indegna per questa presidenza era stata quella di Sant’Elpidio ma oggi è stata ancor più clamorosa, davanti al nostro pubblico e alle persone che ci vogliono bene. Mi vergogno a nome della società per questa sconfitta. Tutti colpevoli, dal primo all’ultimo. Una squadra che fa 15 punti totali negli ultimi due quarti non è da commentare, evidentemente sono tutti responsabili pur con percentuali diverse a seconda dell’impegno e dell’abnegazione che si sono avute nel proprio lavoro. I giocatori da questa settimana saranno penalizzati dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista tecnico con una serie di allenamenti punitivi.
Tutti dietro la lavagna, è una squadra con presunzione e che sembra non giocare uno sport di squadra bensì uno sport personalizzato, con giocatori che si lamentano al primo cambio e che si mandano tra loro all’altro paese, oltretutto sul +18, per una rimessa sbagliata. Ho visto una presunzione estrema da parte dei nostri big, che ormai da mesi sono tali solo sulla carta, e prestazioni imbarazzanti. Dal di fuori questa squadra non sembra nemmeno giocare per attaccamento alla società e all’allenatore, se qualcuno pensa che a due giornate dalla fine si metta in discussione l’operato dello staff sbaglia perchè le valutazioni saranno fatte a fine stagione e si vedrà se saranno stati raggiunti gli obiettivi, non prima. La panchina di coach Rajola sarà valutata per il biennio. I giocatori ora si rimbocchino le maniche e mettano in campo un po’ di orgoglio e un po’ di onore»