Si chiude al PalaIaia una serie di semifinale che ha già impressionati per contenuti tecnici e non solo. Altra partenza sprint per Napoli che fa i conti subito con la voglia di riscatto di Rossi e Rizzitiello, con loro Palestrina si mette ad un’incollatura e poi azionano la freccia del sorpasso, generata con l’aiuto di un Rischia in forma come in gara4. Tanto Bagnoli per gli ospiti, sbagliando praticamente nulla, le bombe degli arancio verdi scavano un solco importante (16-10). Il PalaIaia ribolle ma Napoli si attacca alla gara con tutte le sue forze, soffrendo in difesa ed eccedendo con qualche protesta. Ne scaturiscono tiri liberi che Palestrina sfrutta a pieno, prima con Carrizo e poi con Rossi per il 23-15. Nel minuto conclusivo accorcia il solito Bagnoli ed Erkmaa finalizza in tempi rapidissimi sulla rimessa che anticipa la sirena: 23-19.
Banchi sul parquet da seguito alla striscia positiva di domenica sparando da tre con spazio, nel frattempo Rischia mette ripetutamente in azione Beretta: un gioco alto-basso e infine un assist tramutato in schiacciata disarmante (30-21). Rossi e Chiera da tre non cambiano le cose, Morici invece si costruendo quel divario in doppia cifra che infonde fiducia extra (37-24). Il massimo vantaggio prenestino lo sigla Morici col 43-26 dopo un fallo subito, ma la reazione nel finale dei partenopei è grintosa, capitalizzando con Bagnoli e Chiera, pur gravati di falli, tutti i possessi. Palestrina guadagna gli spogliatoi a quota 44 conservando un prezioso +9.
Resistere ed evitare cali di tensione, Palestrina è con la testa dritta verso l’obiettivo, per Napoli c’è comunque tempo per rimettersi a sei lunghezze, ma dura poco. Rizzitiello in lunetta è il primo de suoi a inaugurare la ripresa, attacca il ferro pure Carrizo e poco dopo anche Morici che corregge un suo stesso errore. Basta un episodio per interrompere un botta e risposta che ripropone a più riprese l’oscillazione tra +10 e +18 per i padroni di casa, uno storico e imprevedibile 0/2 di Bagnoli in lunetta è il preludio al nuovo +12 interno con Beretta chirurgico dai sei metri dopo l’assist di Ochoa. Situazione che si ripete con Rischia stavolta nelle vesti di passatore, e un Carrizo eterno trascinatore che si alza e fa saltare in piedi gli spettatori con una tripla (62-45). Un po’ come nel secondo quarto c’è la sfuriata biancazzurra negli ultimi possessi, uno 0/2 di Milosevic aiuta però Palestrina e il vantaggio alla terza sirena resta appagante: 66-53 col sigillo di Ochoa a cronometro fermo.
A pesare ora nell’economia della gara5 è la freschezza atletica di una Napoli che pare aver dato tutto, cala anche Bagnoli e con se tutta la squadra. Carrizo e il suo killer instict producono un’altra bomba, Beretta è in trance agonistica portando Palestrina a un rassicurante 71-53. Quando l’argentino segna da tre allo scadere dei 24” con una fortunosa tabella è il segnale che la semifinale ha preso la strada di Palestrina. Gli orgogliosi tentativi dei napoletani non possono produrre effetti travolgenti, i dodici punti nel quarto sono il dato eclatante della resa di Lulli e i suoi ragazzi, la festa arancio verde comincia ben prima della fine e ha la griffe di Rossi-Ochoa-Beretta che amplificano il divario fino al 83-65 che significa per i laziali la terza finale consecutiva in Serie B. Un traguardo meritato e fortemente voluto, certificato davanti un PalaIaia a presenze record.
CITYSIGHTSEEING PALESTRINA: Fiorucci, Rischia 7, G.Rossi 11, Banchi 3, Morici 9, Ochoa 11, Beretta 16, Santucci, Cecconi, Rizzitiello 10, Mattei, Carrizo 16. All. Ponticiello
GENERAZIONE VINCENTE NAPOLI: Guarino, Chiera , Malagoli 4, Erkmaa 10, Molinari , Di Viccaro 5, Dincic 2, Giovanardi, Bagnoli 20, Puoti, Milosevic 5, Milani 5. All. Lulli
Parziali: 23-19, 44-35, 66-53