Altra novità in casa Rucker Sanve: direttamente da Imola è in arrivo Jacopo Preti, ala di 200 cm, classe ’94. Dopo l’ultima stagione giocata in serie B a San Miniato si presenta con delle statistiche decisamente di rilevo: in 26 minuti sono quasi 15 i suoi punti di media a partita e 5 i rimbalzi. Gli addetti ai lavori parlano di un grande talento offensivo, ottimo tiratore dalla lunga distanza, atletico e caratterizzato da grande verticalità. Ci sembra già tanta roba ma gli facciamo comunque qualche domanda per conoscere qualcosa d’altro.
Anzitutto, come sei diventato un giocatore di pallacanestro.
Come capita a tanti ragazzini inizialmente ho provato diversi sport, tipo il calcio, il nuoto e il karate per poi cominciare i miei primi palleggi all’età di circa 10 anni. Da quel momento non ho più smesso: sono cresciuto nelle giovanili di Imola per poi passare direttamente alle squadre senior, in campionati di Lega Due, C e A2. Ho praticamente giocato sempre in casa tranne le due stagioni più recenti, a Giulianova e a San Miniato, che per me hanno rappresentato di fatto i primi veri trasferimenti.
Come ti definiresti dal punto di vista tecnico e caratteriale.
Dal punto di vista tecnico, se dovessi usare una sola parola, affermerei senza dubbio di essere un tiratore. In primis prediligo tirare, soprattutto dalla lunga, ma all’occorrenza mi metto al servizio del gruppo, sempre in funzione di ciò che mi chiede il coach: me la cavo anche nel mettere palla a terra, per penetrare e attaccare il canestro, sia a destra che a sinistra. In realtà, comunque, metto sempre in primo piano l’interesse della squadra, che poi è quello che conta: quando le cose riescono bene alla squadra io sono felice.
Dal punto di vista caratteriale preferirei lasciar dire agli altri: comunque mi considero una persona simpatica che non trova difficoltà nel farsi voler bene. Riguardo al mio atteggiamento in campo, sia nei confronti dei compagni che degli avversari, devo dire che in questi anni ho fatto esperienza e sento di esser cresciuto costantemente anche nel rapporto con gli altri: di solito quando ci sono difficoltà oppure le cose non sembrano funzionare non accetto passivamente quanto accade ma cerco di scoprire i motivi o trovare delle soluzioni. Proprio in merito a questo vorrei raccontare la mia recente esperienza personale: circa 3 anni fa, all’inizio di una stagione che si preannunciava essere per me quella della svolta, mi sono trovato, al contrario, subito in grande difficoltà. Non mi riusciva niente e non mi capacitavo della situazione. Ho deciso di affidarmi ad un mental coach: magari sono stato fortunato, probabilmente insieme siamo stati in grado di toccare le corde giuste ma sta di fatto che un po’ alla volta le cose sono andate nella giusta direzione. Per me è stata un’esperienza positiva che per certi aspetti ha migliorato anche la mia vita di tutti i giorni.
Vista la tua ultima ottima stagione sportiva a San Miniato, sappiamo che sei stato cercato da diverse società: cosa ti ha fatto propendere per scegliere la proposta di San Vendemiano.
Non lo nego, grazie probabilmente alle mie buone prestazioni sul campo, più di una società mi ha contattato: sinceramente non era facile decidere il da farsi e senza dubbio mi ha fatto molto piacere tutto questo interesse. Entrando nel merito della domanda, nelle occasioni in cui ho parlato con Gherardini e con coach Mian, ho fin da subito valutato la serietà della proposta: poi, devo ammettere, quello che mi ha fatto decidere è stato il grande entusiasmo che ho percepito. Ho scelto la Rucker Sanve e l’ho fatto con grande piacere: spero di ricambiare al meglio la fiducia.
Cosa ti aspetti da questa tua nuova esperienza a San Vendemiano
Indipendentemente dalle squadre in cui ho giocato, in ogni stagione ho imparato cose nuove e soprattutto ho avuto modo di migliorarmi. Sono giovane e devo ancora apprendere molto per cui questo è il mio primo obiettivo: di pari passo spero di farlo insieme alla squadra in modo da poter divertire il pubblico e allo stesso tempo lottare per i risultati che la società e tutto l’ambiente si aspettano di raggiungere.