Certo, non come giocatore. Il distacco dei Warriors da Shaun Livingston, obbligato dai cambiamenti occorsi con la free agency e l’infortunio di Klay Thompson, è stato metabolizzato con dispiacere da Steve Kerr.
“È una persona che spero di vedere coinvolto nel nostro franchising per molti anni a venire”, ha affermato l’allenatore. “Ma prima deve fare una pausa, avere un po’ di libertà, godersi la sua famiglia prima di pensarci. (La separazione) è qualcosa che abbiamo anticipato a causa della sua età e del suo contratto. Ero preparato per questo, ma è ancora una perdita enorme in termini di leadership. Shaun è uno di quelli che vogliamo avere con lui in ogni circostanza. È intelligente, divertente e umile”.
“È una persona eccezionale”, ha aggiunto. “È anche un grande giocatore di basket e un buon compagno di squadra.”
Livingston ci ha pensato, al ritiro, ma poi sembrava possibile un ultimo anno di carriera ai Clippers, dove era iniziata l’avventura nella NBA. L’anno passerà comunque, e poi potrebbe esserci un riavvicinamento. Forse a Golden State lo attenderà un futuro da assistente tecnico?