Non è un mistero che al momento della rottura con i Pelicans Anthony Davis avrebbe scelto di andare a New York o a Los Angeles. E anche se il general manager dei Celtics Danny Ainge stava inseguendo Davis da due anni, il suo agente Rich Paul lo sconsigliò dal farlo.
Anthony Davis avrebbe cambiato squadra per un pacchetto di giocatori ai Pelicans. Ed era all’ultimo anno di contratto, per cui se non avesse gradito la destinazione, non avrebbe avuto alcun problema ad andarsene lasciando la franchigia con un pugno di mosche in mano.
Ed Ainge era comunque restìo a lasciar andar via i suoi giovani giocatori. E a febbraio i Celtics, fino ad allora considerati una contender per il titolo, vivevano una lotta intestina fra Kyrie Irving e i veterani da una parte, il gruppo dei giovani dall’altra e non sarebbe piaciuto a Davis entrare in uno spogliatoio così diviso.
Alla fine, i Lakers erano l’unica squadra disposta a rinunciare a una manciata di giovani giocatori e ai pick di draft per Davis. Inoltre c’era il glamour di Los Angeles e un certo LeBron James. Tutto sommato, è difficile incolpare Davis per aver dato la priorità a Los Angeles rispetto a Boston.