Riposo delle stelle nel back to back: l’argomento è all’ ordine del giorno dopo il recente caso di Kawhi Leonard che ha saltato la partita in diretta televisiva nazionale suscitando grandi imbarazzi e discussioni. Hanno bisogno le stars di pause studiate per evitare sovraccarico ed arrivare nelle migliori condizioni ai playoff?
LeBron James è l’eccezione che conferma la regola, che per lui non è mai stata applicata: “Se sono ferito, non gioco. Altrimenti, io sarò in campo. Questo è sempre stato il mio motto: se LeBron è in buona salute, gioca LeBron, questo è tutto ciò che ho da dire. C’è un martedì e mercoledì back to back? Phoenix quindi a casa contro Golden State? Sarò pronto. Cosa intendi dire con “Come lo gestirò?”.
LeBron è un vero stakanovista del parquet: ha giocato i playoff per 13 stagioni di fila (2006-2018) raggiungendo otto finali di fila, andando in campo in più di 100 partite. Durante questo periodo, LBJ ha concluso solo due annate con meno di 70 partite della stagione regolare: 62 nel 2011-2012 (la stagione era stata ridotta a 66 partite dal lockout), poi l’anno scorso, finendo la sua prima ai Lakers in 55 partite a causa del suo primo grande infortunio, gli adduttori.
“Cosa ne penso (del riposo nel back to back) chiedilo ai miei allenatori. Chiedi a Tyronn Lue quante volte abbiamo litigato a Cleveland quando voleva che rimanessi in panchina, ed io invece volevo giocare!”.