Tre infortuni in due anni per DeMarcus Cousins: dopo il tendine d’Achille e i quadricipiti, è arrivato oggi il crociato anteriore del ginocchio (qui). Dai nove ai dodici mesi di stop si preannunciano per l’ex centro dei Warriors nella scorsa stagione.
Così in un attimo i Lakers sono passati da squadra contender per il titolo NBA 2020 al precipizio più profondo, rimasti come sono con un solo centro, JaVale McGee. Potrebbero giocare piccoli, spostando Kuzma e chiedendo a Davis, che non gradisce, il ruolo di cinque.
Una Disabled Player Exception permetterebbe a Rob Pelinka di poter prendere senza intaccare il salary cap un giocatore per il 50% del salario previsto per Cousins. Ma 1,75 milioni di dollari sono una cifra molto bassa, per gli stipendi che girano nella Lega.
E poi, per prendere chi, in questo momento? Consideriamo pure che era stato previsto di lasciare uno spot per Andre Iguodala, per quando avrebbe risolto il rapporto con i Grizzlies. Sul mercato non ci sono molte opzioni e quella di Iguodala andrà cancellata.
Uno, potrebbe essere Kenneth Faried. Ma i Rockets sono interessati a lui. In 37 partite della scorsa stagione, Faried ha segnato in media 10,7 punti con il 58,9% al tiro, prendendo anche 6,8 rimbalzi.
Due, potrebbe essere Joakim Noah. Ha mostrato lampi di buona pallacanestro la scorsa stagione con i Memphis Grizzles. In 42 partite, il 34enne ha segnato in media 7,1 punti con il 51,6% al tiro.
Tre, Amir Johnson. Dopo aver fatto 51 apparizioni per i Philadelphia 76ers la scorsa stagione, Amir Johnson è un free agent.
Quattro. Sebbene non sia chiaramente il giocatore di qualche anno fa, Marcin Gortat ha segnato in media 5,0 punti, 5,6 rimbalzi, 1,4 assist e 0,5 stoppate in soli 16,0 minuti nelle 43 partite che i Clippers gli hanno concesso nel 2018-19.
Cinque. Marquese Chriss, scelta del draft 2016, in tre stagioni non è stato valorizzato da Phoenix Suns , Cleveland Cavaliers e Rockets.