Il 26 marzo 2018, due giorni dopo essere crollato sul parquet dei Grand Rapids Drive durante una partita, Zeke Upshaw è morto a soli 26 anni (qui). Ne è scaturita una causa legale, in cui la sua famiglia ha coinvolto i Pistons e la NBA. La tesi è che non fosse stato soccorso in modo adeguato dopo aver perso conoscenza a causa dell’infarto. E il mancato uso di un defribrillatore nei minuti successivi al malore è stato certamente fatale.
Le indagini hanno rivelato che Zeke Upshaw soffriva di problemi cardiaci. Pare non rilevati durante gli esami fatti con i Drive. I medici non sono riusciti a concordare sulle cause della morte. Una parte evoca una cardiomiopatia ipertrofica, vale a dire avesse semplicemente un cuore troppo grande, l’altra parte propende per una cardiomiopatia ventricolare, vale a dire cellule muscolari cardiache sostituite a poco a poco dal grasso.
Ora dal punto di vista della controversia è stato raggiunto un accordo tra la madre del giocatore, Jewel Upshaw, e la NBA e i Pistons, riferisce ESPN . D’altra parte, nessun dettaglio è stato filtrato. Solo una dichiarazione di Jewel Upshaw: “È una strana sensazione. Non mi renderà mio figlio, ma mi permetterà di portare avanti la sua eredità.”