Contratto di 4 anni con la Fortitudo Bologna per Pietro Aradori. Forse un azzardo per la società, come hanno detto alcuni, ma sicuramente la dimostrazione che “è stata una scelta di vita” da parte del giocatore bresciano che ha cambiato maglia 14 volte in carriera.
Ieri c’è stata la presentazione ufficiale, e sulla qualità della decisione ha influito il presidente della Effe: “Non doveva convincermi ma ha creduto in me”.
Ci sono piazze e piazze. “Non ho mai voluto andare in piazze dove ci sono mille persone quando le cose vanno male, ho bisogno del tifo e del calore della gente”.
Ciao passato prossimo. “Non ho nessun sassolino da levarmi, non si può piacere a tutti, sono arrivati a 30 anni e tutti sanno come gioco. Della Virtus mi restano anni belli, tante vittorie e una Champions League.”
Il percorso, i leader Leunen e Mancinelli. “Credo che per quanto fatto vedere lo scorso anno il leader della Effe sarà Maarty Leunen, c’è Mancinelli che è il leader emotivo di questo gruppo, sono 13 anni che gioca con la Fortitudo e il nostro legame ha pesato tanto nella mia scelta, poi io e gli altri porteremo quanto di buono abbiamo, che è tanto.
Credo che la squadra che sta nascendo avrà questo profilo. E sono sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta: amo Bologna, questa è una squadra storica con un pubblico incredibile. Vogliamo fare un campionato che rimetta la Fortitudo stabilmente in serie A. Un passo alla volta, senza strafare e senza farsi prendere dal panico. Mi auguro una stagione così.”