Legabasket ha lanciato il progetto di una sua televisione. Angelo Costa fa le sue considerazioni sulle colonne de Il Giorno. Ecco la sua opinione.
“Senza un futuro sulle Tv ufficiali, che tra l’altro un piccolo obolo lo garantivano, i club stanno pensando di farsene una tutta loro, contando sul sostegno di sponsor e appassionati: progetto in fase avanzata, da realizzare entro l’estate. Non è la prima volta che la serie A manifesta l’idea di mettersi in proprio: quando ha ragionato su un campionato autonomo, è stata respinta con perdite.
Adesso lavora ad un canale televisivo sul web, missione impegnativa per non dire temeraria: in un paese che già deve abbonarsi per vedere un basket di livello superiore come NBA ed EuroLeague, chissà se c’è anche voglia di pagare per un torneo più straniero che italiano come il nostro, perdippiù di qualità modesta.
E’ il nodo che i club devono sciogliere: non solo come trasmettere ma soprattutto cosa mostrare. E’ il famoso prodotto che torna a galla in ogni discorso, ma del quale nessuno si preoccupa davvero. Ci si nasconde dietro gigantesche foglie di fico come Rodriguez e Teodosic, campioni veri ingaggiati da Milano e Bologna pensando all’Europa più che alle faccende nostrane, ma dietro la facciata c’è un torneo dove troppi americani si tirano le pallate in faccia, gli italiani sono sempre meno, molti allenatori si limitano a dirigere il traffico tra chi entra ed esce dalla panchina e le società vengono perfino multate per “lancio d’aacqua nonché di una sigaretta accesa senza colpire”.
Vecchio discorso: prima del contenitore sarebbe meglio occuparsi del contenuto. La strada c’è: accendere la televisione, guardare altri tornei e imparare.
P.S. Novità della settimana è Usman Garuba, spagnolo, classe 2002: il Real Madrid lo ha tenuto in campo 35′ in due partite di EuroLeague, ricavandone 24 punti e 7 rimbalzi totali. In Italia a questa età in A si portano gli asciugamani, in A2 o in B si sta seduti dietro a qualche vecchia cariatide: più di quello di Garuba, meglio segnarsi il nome di chi lo fa giocare e a quali livelli.