Andrea Gracis oggi è il direttore sportivo della De’Longhi Treviso la squadra della sua città, ma non si può dimenticare che è stato la guardia degli scudetti della Victoria Libertas Pesaro targata Scavolini. Ecco qualche passaggio dell’intervista concessa a Camilla Cataldo per il Corriere Adriatico.
Obiettivo De’Longhi. La salvezza. Abbiamo perso alcune occasioni per avere due punti in più in trasferta, però abbiamo vinto in casa con la Reyer, quindi la questione si bilancia. Il campionato è competitivo, finora ci siamo sempre stati. Per la prossima abbiamo ritrovato Alviti, mentre Imbrò ancora non ci sarà. Nikolic? Ha avuto qualche guaio fisico all’inizio, è un ragazzo bravo e determinato e ora sta andando bene.
Pesaro. Ho visto un paio di partite, ha cominciato con grandi difficoltà, alcune potevano essere messe in conto, meno il discorso di Blair e gli infortuni. La prima uscita in casa, che era abbordabile, è stata affrontata senza Pusica ed Eboua, non assenze da poco.
Avversario. È capitato da giocatore, da dirigente è la prima. La speranza è di festeggiare le due salvezza, ora ognuno deve guardare a sé, soprattutto negli scontri diretti.
Ario Costa. Credo abbia molta più esperienza di me in queste situazioni, sono anni che convive con queste difficoltà. Ha anche più tranquillità. Credo la società stia facendo ogni anno il meglio con i mezzi che ha, è questo che vedo da fuori. Sarebbe un miracolo azzeccare sempre tutto quando rifai ogni volta una squadra da zero. Di necessità la Vuelle deve fare virtù. Ario ha la scorza dura, è sempre stato un lavoratore e mi auguro che tenga duro.