Ecco anche per l’ultimo martedì dell’anno le puntuali considerazioni di coach Sandro Gamba sull’Olimpia milano direttamente dalle colonne de La Repubblica edizione Milano.
La sconfitta di Bologna mi detta tre considerazioni. La prima: la difesa di squadra fa troppi errori e c’è poca pressione. La pressione è alla base di tutto, detta il ritmo e ti mette nelle condizioni di rimontare.
Seconda cosa: l’attacco dell’Armani si affida troppo al tiro dalla lunga distanza.
Infine, un mio pallino: c’è poca lotta ai rimbalzi. La mia filosofia è sempre stata quella di sputare sangue sotto i tabelloni perché più rimbalzi prendi più giochi, ma questo non lo vedo fare a Milano. Soffre troppo i contatti fisici ed è strano per una squadra guidata da Ettore Messina.
A Bologna è stata una partita dal doppio volto. Discreto il primo tempo. Quarto iniziale concluso sotto di quattro, 24-20, non male. Buona velocità, tiri da tre punti, Tarczewski e Scola che finalmente tenevano bene il campo. Punteggio molto equilibrato, anche nel secondo quarto, canestri da una parte e dall’altra con buone difese, anche. Buon Cinciarini a guidare la squadra, Gudaitis al rientro. Si è andati al riposo 46-40 per la Virtus, che ha concluso più aggressiva, ma ci stava, giocava in casa con un pubblico caldissimo.
Poi è cominciata la seconda partita. E Milano non è più stata la stessa. Tarczewski ha cominciato a difendere male ed è cresciuto il vantaggio bolognese, 52-45,55-50 con un canestro di don Rodrigo a dare l’illusione ai biancorossi. Milano ha troppi vuoti sotto canestro, non prende rimbalzi e questo è un difetto da cancellare prima possibile perché ti fa perdere le partite.
Non c’è stata reazione. Pochi punti segnati e sempre scarsi nei rimbalzi e quindi in difesa. Cattive posizioni e io mi stupivo. Chissà che fegato si sarà fatto Ettore Messina, che io conosco molto bene. Ma lui è resistente, ha la corazza per mandare giù e cambiare musica. L’unico a mettere qualche punto è stato sempre Rodriguez, 69-61, poi il grande digiuno in attacco e troppe azioni subite dietro fino alla conclusione 83-70.
Tredici punti di margine non si possono prendere se sei Milano, nemmeno a Bologna contro questa Virtus. C’è qualche cosa che zoppica. E adesso bisogna riprendersi in Europa. Con San Pietroburgo venerdì non sarà facile, in Eurolega tutte le partite sono al limite. Bisogna ricaricare le batterie.
Che cosa fare in così poco tempo? Pensare a difendere meglio di quello che Milano ha fatto a Bologna. Io sono sempre stato difensivista e avevo ragione perché vincevo, magari con un po’ di fortuna ma vincevo. Non c’è il pareggio come nel calcio, nel basket bisogna vincere e alla base deve esserci sempre la difesa.