Sempre di martedì, e quest’oggi coincidente con la durissima trasferta in casa del Real Madrid, tornano le considerazioni di Sandro Gamba sull’ Olimpia, ospitate come di consueto da La Repubblica edizione Milano.
Una medicina che fa miracoli. Di quelle che ti rimettono in piedi, che possono lasciare il segno per il resto della stagione. Parlo della tripla della vittoria di Micov a Venezia, micidiale a 4 secondi dalla fine. Tiro però logico, in un finale così concitato, perché l’Armani è andata dal suo uomo più affidabile.
Tiro costruito, con la solita intelligenza, da Rodriguez, che ha gestito la pressione della difesa avversaria, attirandola e trovando l’uomo libero. Per questo motivo, quell’azione può diventare un piccolo paradigma da seguire quando il pallone peserà come piombo, e mi riferisco ai playoff: sapere cosa fare, sapere con chi farlo. Non era la prima volta che l’Olimpia si giocava una partita all’ultimo pallone, quest’anno: finora era andata bene solo in coppa, mai in campionato. Bravi ad aver invertito la tendenza.
E a proposito di Eurolega e di tendenze, la sfida di stasera al Real Madrid sarà una bella controprova per vedere se Milano ha lasciato alle spalle questo periodo un po’ così. Frenare l’emorragia di sconfitte sarebbe il massimo, già una buona prova farebbe cambiare le attuali prospettive un po’ grigie: è importante farlo proprio contro i Blancos, nei secoli dei secoli è stata una partita decisiva per l’Olimpia.
Aver visto un bel passo avanti difensivo a Venezia è di conforto: gli uomini di Messina hanno coperto l’area quando dovevano, hanno fatto la voce grossa a rimbalzo, soprattutto hanno tenuto comunicazione e spirito di squadra. Bisognerà però fare un passo in più soprattutto nella difesa del lato debole, non subire i ribaltamenti degli avversari, non farsi trovare impreparati, o svagati, o con gli occhi sulla palla invece che sui tagli degli avversari.
E’ da lì, se avete fatto caso, che partono i blackout che tanto stanno facendo male alla Milano europea, poi seguiti dalle mollezze nell’uno contro uno e nel tagliafuori. E sono tutte cose che si possono correggere col lavoro. La costanza degli uomini d’esperienza, da Roll a Micov a Scola, è il passaporto migliore per presentarsi in Spagna. Oltre a Rodriguez, naturalmente.
Ma dal Taliercio, il mio amico Ettore si porta dietro due uomini in ascesa: Cinciarini, che ogni anno finisce in fondo alle rotazioni, dimostra ancora una volta che sa sfruttare gli spazi concessi, sa dare ordine e segnare i suoi tiri piedi per terra. E Tarczewski, con un secondo tempo finalmente consistente e qualche botta ben assestata, ci ricorda quanto possa essere utile uno col suo fisico.