Ragland, 11 punti con Brescia.
10.5 punti, 4.5 assist e 4.6 rimbalzi (a dispetto dei suoi 182 cm) in 28 minuti sul parquet: queste le medie di Joe Ragland nelle quattro partite sinora disputate con la maglia di Cantù. Le prime tre vinte, l’ultima persa in casa contro una Brescia più profonda nel roster e più reattiva sotto le plance, con soprattutto tanti palloni tornati nelle mani di Abass (top-scorer con 20 punti) e compagni dopo essere stati smanacciati a rimbalzo offensivo.
La prima sconfitta dall’arrivo del folletto di Springfield ha comunque una nota positiva per la San Bernardo-Cinelandia: l’effetto Ragland continua a essere un fattore di crescita per la squadra. Il primo a beneficiarne, com’era pronostacabile ma anche da verificare sul campo, è Wes Clark, reso più tranquillo e quindi più sicuro dalla presenza di un altro leader in regia. Tanto da vedere la sua media punti passare dai 10.4 delle prime 12 giornate (cioè fino al vittorioso derby con Varese, ultima partita con il “vecchio” roster) ai 22 di media degli ultimi quattro incontri, inclusi l’high di 32 a Trieste e i 23 contro Brescia. E il tutto con un minutaggio pressoché immutato: 28.5 minuti nelle prime 12 giornate, 28.4 nelle successive quattro. Merito della gestione di coach Cesare Pancotto, bravo ogni volta a trovare momenti comuni sul parquet (con Clark a esaltare così le sue doti offensive di guardia pura) come a gestire altrimenti i quintetti per non perdere troppo in centimetri e non rischiare troppi mismatch come quelli che per esempio con Brescia hanno visto Moss approfittare un paio di volte del ritrovarsi marcato proprio da Ragland.
Grazie alle doti di “alchimista” dell’allenatore di Cantù, l’effetto Ragland non sta poi avendo eccessive ripercussioni sul perimetro anche per Cameron Young: per lui un impiego ridotto ma non troppo (20’ nelle ultime quattro contro i precedenti 24.3’), ma quasi gli stessi tiri nelle mani (8.1 contro 9.3) per una media realizzativa altrettanto simile (9 punti a partita contro 10.7), E che il giovane californiano potrà di certo aumentare se saprà adeguarsi a giocare anche nello spot di ala piccola nei quintetti con Ragland e Clark insieme sul parquet, approfittando dei tiri aperti lasciatigli dalle difese avversarie inevitabilmente “attente a quei due”: in questo senso l’incremento della sua percentuale da oltre l’arco, passata dal precedente 28.3% al 33.3% delle ultime quattro uscite, non può che essere letto in chiave ottimistica. Un discorso quasi analogo vale poi per l’altrettanto talentuoso (e al contempo più “fighter”) Andrea Pecchia, il cui impiego e rendimento non hanno statisticamente risentito delle novità in regia: 7.7 punti e 4.3 rimbalzi in 25.1 minuti sul parquet prima di Ragland; 7.3 punti e 4.8 rimbalzi in 25.8 minuti dalla vittoria su Treviso in poi.
Come accennato sopra, dove la San Bernardo-Cinelandia rischia di pagare l’abbinata Ragland-Clark è invece nella “lotta aerea” sotto i tabelloni. Con Jeremiah Wilson (peraltro poco incisivo con Brescia) e Kevarrius Hayes imprescindibili per chili e centimetri, e con Alessandro Simioni chiamato a farsi trovare sempre pronto nel dare minuti preziosi anche e soprattutto in difesa, l’elemento-chiave è rappresentato per fisicità da Jason Burnell. Che non a caso dall’arrivo di Ragland ha visto crescere il suo minutaggio da 23.7 a 29.8 minuti di media, rispondendo con un incremento dei punti realizzati (13.8 contro 9.6) e un contributo a rimbalzo invece quasi invariato (4.3 contro 4.5), quindi da incrementare.
Numeri alla mano, l’effetto Ragland s’è dunque fatto sentire e può lasciare positivamente il segno anche in futuro sul rendimento di squadra. Magari non in quello immediato, che vede Cantù attesa il 5 gennaio al Forum per il derby contro un’Olimpia Milano vogliosa di riscatto dopo la sconfitta con la Virtus Bologna, ma di sicuro nel girone di ritorno che inizierà il 12 gennaio al PalaDesio contro Brindisi. E in cui la San Bernardo-Cinelandia, se manterrà lo spirito visto sinora e l’abnegazione nel seguire le direttive di coach Pancotto, può archiviare la pratica salvezza con diverse giornate in anticipo rispetto al previsto.
Paolo Corio