Il calendario birbante li ha messi l’uno contro l’altro per il giorno di Santo Stefano. Ma approfittando del fatto che quest’anno vivono vicini, Meo Sacchetti e il figlio Brian passeranno il Natale insieme: in famiglia a Cremona il 25, il giorno seguente al PalaLeonessa per la quindicesima di campionato (palla a due ore 20:00, diretta Eurosport player). Brian ne parla con BresciaOggi.
Brescia-Cremona il 26 dicembre. Mi sono detto: molto bene, siamo a casa, poi ho realizzato che avremmo giocato contro Cremona. Come l’anno scorso a dicembre sfido la squadra di papà: aveva portato bene, speriamo che la tradizione continui. E noi in questo momento abbiamo trovato il giusto ritmo per andare in campo.
Farà effetto? No. Capisco che vista dall’esterno potrebbe apparire una cosa molto strana. Ma in definitiva è parte di una famiglia di sportivi trovarsi in questo genere di situazioni.
Argomento tabù? Ne parleremo, ovviamente, racconterei una bugia se dicessi che non succederà. Lo faremo alla nostra maniera. In modo ironico, senza alcuna pressione. Cercherò di far valere il nostro valore in campo, lui metterà dei sassolini. Nulla di troppo serio, sia chiaro.
Per vincere cosa servirà? Cura nei dettagli, concentrazione, la voglia di aggredirli sin dalla contesa.
L’esclusione dai Mondiali non è stata un problema su cui tornarci sopra. No, non ce n’è mai stato bisogno. Fin dall’inizio ero consapevole del mio ruolo in questa Nazionale: l’esclusione l’ho vissuta serenamente. Non c’era bisogno di tornare a parlarne: in una famiglia di sportivi, si verificano situazioni diverse da quelle in altre famiglie, diciamo… normali. È andata così.
