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Italia – Luca Banchi “I tagli sui settori giovanili errore principale”

Italia - Luca Banchi "I tagli sui settori giovanili errore principale"

Luca Banchi, un veterano delle panchine nazionali con titoli vinti a siena e Milano e ora allenatore del Lokomotiv Kuban, fa le sue considerazioni sul momento della pallacanestro italiana, Nazionale compresa, ed offre il suo contributo a capire dove si trovi il movimento in questo momento rispondendo alle domande de Il Piccolo di Trieste.

Generazione non vincente. Premetto: impegnato con Kuban non ho potuto seguire interamente tutte le partite. Resta il rammarico perchè era una sorta di ultima chiamata per una generazione di giocatori forti ma che di fatto non ha mai centrato risultati eclatanti. Nonostante sia stata allenata da tre santoni come Pianigiani, Messina e Sacchetti la Nazionale in questi anni non ha mai affermato quell’identità che altre squadre come Serbia o Spagna esprimono nelle grandi manifestazioni.

Scintilla e i lunghi. Abbiamo picchi di talento a livello individuale ma quando li mettiamo insieme non scatta quasi mai la scintilla, l’eccitazione di una squadra che vuole compiere l’impresa. Inoltre scontiamo limiti nella taglia fisica e nell’atletismo. L’ultimo sette piedi che abbiamo presentato era Bargnani, a parte la parentesi di Cervi, limitato dagli infortuni. Tutte le Nazionali hanno lunghi importanti. Noi possiamo adattare Gallinari e sorprendere gli avversari una sera ma ai Mondiali si gioca ogni due giorni ad alto livello. Quando Boscia vinse gli Europei aveva Marconato, Chiacig, un 2,10 come Galanda che guardava il canestro, per non parlare di Fucka..Il fisico conta ma bisogna lavorarci su. Quando allenavo Milano diedi fiducia a Hackett, Gentile e Melli perchè vidi anche strutture fisiche interessanti e sfiorammo le Final Four. Ma non vorrei fare discorsi “ai miei tempi…”

Sottrazione investimenti sui giovani. Le nostre Nazionali giovanili fanno bella figura ma diversi talenti giocano all’estero. Spagnolo gioca nel Real Madrid, Mannion è in realtà un prodotto statunitense. Uno degli errori principali l’hanno commesso i club più importanti quando hanno cominciato a tagliare i tecnici nei settori giovanili, a sfoltire dirigenti e a fermare il reclutamento di giocatori. Si lavora in sottrazione.

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