Ci avviciniamo sempre più velocemente alla FIBA World Cup in Cina, e anche l’ex tecnico vittorioso della Nazionale azzurra Carlo Recalcati è chiamato a offrire la sua opinione sul gruppo a disposizione di Meo Sacchetti con La Stampa di Torino.
Mondiali FIBA. Non sarà facile. Certo, il basket è cambiato ed è molto più dinamico. Ma i centimetri fanno sempre la differenza, basti dire che la Serbia, nostra rivale già nel primo girone, ha un certo Marjanovic che è alto 2 e 31, oltre a Jokic che è 2 e 13.
Allargare gli spazi. Senza centri di stazza è difficile anche fare pick and roll efficaci col play, nei quali per esempio è bravissimo Vitali. L’Italia allora dovrà cercare di allargare gli spazi in attacco, magari per l’uno contro uno di Gentile spalle a canestro, fare contropiede, giocare in transizione e girare molto la palla per favorire buoni tiri da 3 o entrate, proprio quello che non è successo nel finale dell’amichevole persa sulla sirena contro la Russia.
Gallinari e Datome. Se Danilo starà bene, può essere lui il 5 e allora rischia di essere tagliato Tessitori. Che invece si gioca un posto con Brian Sacchetti in caso di precarie condizioni fisiche del Gallo. Sempreché recuperi al meglio anche Datome, altrimenti la coperta si fa corta.
Squadra di piccoli. Meo ama giocare veloce e senza tanti lunghi di ruolo, altrimenti avrebbe portato Cervi o Cusin. È il tecnico giusto per guidare una squadra di piccoli, ma servirà la forma fisica ottimale, in particolare di Gallinari e Datome, e tutto dovrà funzionare alla perfezione. Prendere pochi rimbalzi significa avere meno palloni da giocare: non dovranno sciuparne nemmeno uno.