Giunto in laguna nell’ottobre 2018 per tamponare l’assenza di Mitchell Watt (infiammazione al ginocchio) Gasper Vidmar, centro sloveno classe ’87 campione d’Europa con la nazionale biancoverde, ha saputo nell’arco di una solo stagione passare dall’infermo al paradiso con un aplomb degna di un britannico di decima generazione. Ma in fin dei conti il gigante (211cm per 120kg), nel corso della sua carriera, più volte ha saputo stupire partendo in sordina.
Nel suo passato un percorso giovanile in Slovenia ed una precoce chiamata all’estero, a venti anni nel Fenerbahce, dopo essersi messo in luce nel bronzo ottenuto della Slovenia U20 in Eurobasket 2006.
Con i gialloblu in 101 match disputati mette a segno 588 punti e contribuisce alla vittoria di quattro campionati ed una coppa nazionale.
Nel mentre una stagione tra le fila dell’Olimpija Ljubljana, squadra della sua città natale, coronata dalla vittoria della Supercoppa e della Coppa nazionale (ritagliandosi anche il titolo di MVP della finale) ed una del Besiktas.
Dal 2014 al 2018 ancora Turchia, dove matura e arriva a medie di 10ppg. Con il Banvit, squadra nella quale milita dal 2015 al 2018, Gasper conquista una Coppa nazionale e viene nominato nel secondo quintetto ideale di Champions League.
Nel frattempo, nel 2017, conquista con la Slovenia di Doncic e Dragic l’Europeo disputando le gare ad eliminazione diretta nella “sua” Turchia. Nel torneo Gasper si guadagna spazio con costanza ed efficacia, facendosi trovare sempre presente e iscrivendo il suo nome nella Top 6 in fatto di media stoppate.
Trovato l’accordo con il Banvit l’Umana Reyer in emergenza lo accoglie a corte per raddrizzare una stagione che, a causa dell’infermeria sovraffollata, sembra partire col piede sbagliato.
Gasper fatica ad inserirsi nel team, vede spesso la panchina e a volte la tribuna. Sembra l’oggetto misterioso contro il quale molti puntano il dito.
Ma l’omone sloveno dimostra fuori dalle luci della ribalta la sua qualità. Il preparatore atletico Colombini e il Presidente Casarin lo capiscono e intuiscono che, in una stagione molto impegnativa, il lungo può essere un fattore determinante. E così è.
Al termine della stagione regolare Vidmar aumenta esponenzialmente il suo minutaggio. La sua fisicità granitica disinnesca la gran parte dei terminali offensivi avversari. Non sarà leggiadro e chirurgico come Watt o Daye ma è terribilmente efficace nello scompigliare le strategie avversarie.
Il pubblico impara ad amarlo e a perdonarne gli errori (frequenti) ai tiri liberi, “accontentantosi” dei 129 rimbalzi conquistati e delle 15 stoppate effettuate.
Le condizioni per una nuova stagione da protagonista ci sono tutte, vedremo se il centrone “vecchia maniera” saprà ancora, alla vigilia dei suoi 32 anni, farsi largo nelle difese avversarie.
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I campioni d'Italia in pillole: Gasper Vidmar
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