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FIP – I conti di fine anno di Gianni Petrucci

FIP - I conti di fine anno di Gianni Petrucci

Siamo ormai vicini a San Silvestro, e il presidente federale Gianni Petrucci tira le somme di un 2019 che non è stato tutto rose e fiori nell’intervista rilasciata a Il Messaggero per la firma di Marino Petrelli.

Nazionali. In Cina, ai Mondiali, ci è mancato poco, ma abbiamo ottenuto il pass per il pre-olimpico. Sono arrivati ottimi risultati dalle nazionali giovanili e nel settore femminile siamo primi in Europa davanti a Spagna e Francia.

FIP vs Legabasket. Abbiamo un ottimo rapporto con tutte le società, anche quelle di A2 e femminile. A primi di ottobre avevo già chiesto alla Lega di fare un corpo unico. Oggi le carenze che avevo evidenziato esistono ancora e l’assenza di alcune società non aiuta. Lasciamo da parte le divisioni e presentiamo un progetto unitario per il basket. Se le società non si accordano, la Federazione dovrà convocare un consiglio straordinario e decidere al posto di chi non decide.

Commissariamento? La parola commissariamento la evito al 100 per cento perché non rientra nel dna della Federazione. Si può parlare di nuove deleghe e di una nuova visione d’insieme. Noi non abbiamo crisi nei nostri tesserati, il basket da questo punto di vista è in salute. Ho sempre avuto una particolare predilezione per Roberto Mancini, mi auguro che anche gli allenatori del basket lancino i giovani italiani. Serve per il cambiamento e per avvicinare il grande pubblico.

Legge sullo sport. È il momento più delicato per lo sport italiano. Il ministro dello Sport non ha nessuna responsabilità, ma confido in lui che porti una parola di chiarezza con i prossimi decreti delegati che dovranno dipanare la matassa. Anche il presidente Malagò avrà una funzione importante portando, direttamente o indirettamente, la voce del Ciò. Non da ultime, le federazioni dovranno avere un ruolo fondamentale. Mi auguro che il Consiglio nazionale sarà l’unico organismo dove si dibattono, e possibilmente si risolvono, i problemi.

Professionismo. Io non posso seguitare ad accettare che si parli di professionismo o semi professionismo solo nel calcio. Quando Gravina fece questa proposta eravamo d’accordo nel portare avanti questo discorso in tutti gli sport, ora vedo che si fa riferimento solo al calcio. Il mondo della pallacanestro è molto interessato. Saranno le singole federazioni, dopo aver sentito tutte le società, a decidere se questo discorso può interessare o meno. In Consiglio nazionale contiamo uno, ma i pesi sono nettamente diversi, non possiamo paragonare una federazione come un’altra. Lo dicevo anche quando ero presidente del Coni, non ho cambiato parere.

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