Fonte: Sandro Gamba – La Repubblica ed. Milano
Solo otto minuti. Solo gli ultimi, di pallacanestro giocata come si deve, sul livello delle giornate migliori. È bastata per vincere il derby, ma è un po’ poco per tutto il resto. Non basta per la gente dell’Olimpia, che aveva fischiato dopo il Fenerbahce e fischiava ancora all’intervallo con Cantù. Non basterà giovedì con l’Efes. Una vittoria di cui Milano ha bisogno, per non restare ancora fuori dall’Europa che conta. Tutti parlano di Mike James, tocca farlo anche a me. Tutti contenti dopo la partita di domenica, i tanti punti decisivi per la vittoria, i voti roboanti che ho letto su certe pagelle. Ne ho visti tanti di giocatori del genere, fin da quando i calzoncini li avevo io, e in certe partite noi compagni ci mettevamo a contare i punti di Romanutti e quelli di Stefanini: solo che alla fine, a volte, perdevamo.
Forse per questo sono cresciuto difensivista, come allenatore: primo non prenderle. Questo per dire di un giocatore che ha movimenti offensivi, cambi di direzione e proprietà di palleggio da campione, ma è anche un tipo che si innervosisce quando la difesa avversaria gli mette le mani addosso, che assume atteggiamenti da bambino capriccioso. Quel muso lungo è pericoloso. non sai mai cosa aspettarti, e sa va male lui va male la squadra. La difesa deve per forza migliorarla: tra Fenerbahce e Cantù è stata spesso inguardabile. Dimenticare le ultime sconfitte insipide, se si può. Senza mai cambiare difesa, ritmo, atteggiamento.
Non voglio ascoltare certe dichiarazioni, che tutto va bene madama la marchesa: non va mai bene, se si perde. Se l’Armani si arrende, specie nei secondi tempi. Bisogna provare a sfruttare la ripresa di Micov, il sacrificio di Brooks, la carica che sa dare Burns, l’ottimo momento di Tarczewski. Ricordarsi che il quintetto senza pivot, e magari con Kuzminskas in campo, può essere una ottima arma tattica per provare ad aggredire. E darsi tre regole chiare per la partita di giovedì: mai concedere canestri facili; ricordarsi del tagliafuori, che è sempre il modo migliore di controllare i rimbalzi; e provare a sfruttare il gioco in velocità, il modo più efficiente che ha l’Olimpia per attaccare. Poi, vada come vada.
(Sandro Gamba)