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ESCLUSIVA PB – Del Pero: “A Klatovy un riscatto da vera Squadra”

ESCLUSIVA PB - Del Pero: "A Klatovy un riscatto da vera Squadra"

Una medaglia d’oro appena conquistata con la nazionale under 20 nell’EuroBasket di Klatovy, dando anche spettacolo con un assist no-look durante in un momento determinante della finale e con diversi canestri importanti. Ora si appresta a cominciare la sua seconda stagione in Serie A1, la prima con la Iren Fixi Torino dopo l’esperienza a Battipaglia. Beatrice Del Pero ha gentilmente risposto alle nostre domande:

A distanza di una settimana, qual è il tuo stato d’animo riguardo il trionfo di Klatovy?

Stento ancora a crederci davvero, ripensandoci mi sembra un sogno, ma è tutto vero; la cosa più bella è
sapere di aver lavorato sodo e duro per 40 giorni ed essere arrivati all’obiettivo finale.

Le due sconfitte iniziali vi hanno insinuato qualche insicurezza o siete sempre state convinte che avreste
raggiunto i vostri obiettivi?

Siamo partite con l’atteggiamento sbagliato, non nego che un po’ di “paura” ci sia stata, ma siamo state
brave a guardarci negli occhi, capire cosa non andava e ripartire tutte insieme. Questo, per me, vuol dire
essere una squadra.

Quattro finali di partita quasi impeccabili nelle ultime quattro sfide: cosa ha fatto sì che foste così concrete nei momenti decisivi?

Per 40 giorni, come dicevo, abbiamo sempre lavorato con un’intensità altissima e anche quando
eravamo stanche ci spronavano a non mollare, dicendoci che è proprio quando senti di non farcela più
che devi trovare la forza per continuare. I finali di partita ne sono stati l’esempio: anche quando
eravamo stanche abbiamo sempre trovato quel qualcosa in più rispetto agli avversari per vincere.


Dopo il match con la Spagna, dalla tua faccia sembrava trasparire grande fierezza per i canestri cruciali
che hai realizzato. È così? Ci tenevi a essere decisiva anche con una giocata individuale?

Mi ricordo che nell’ultimo quarto la Spagna avesse iniziato una difesa a zona, mi ricordo di essermi presa due tiri
aperti senza però realizzarli; il coach mi ha tolto, per poi rimettermi in campo negli ultimi 2 minuti di partita; appena
entrata mi sono ripresa con fiducia quel tiro dal angolo da tre punti e la penetrazione finale e
fortunatamente sono andati a buon fine. Non mi interessava il mio tabellino ma sapevo che la squadra
aveva bisogno anche di me in quel momento.


L’assist in no-look per Fassina contro la Russia: istintivo e “ignorante” oppure ragionato e consapevole?

(Ride) Me l’hanno chiesto in tanti! Sembra strano ma, davvero, è stato la cosa più naturale possibile, il
modo più rapido per servire la mia compagna sotto canestro senza perdere il vantaggio che aveva. Sono
felice comunque che sia uscita una giocata di “scena”, è sempre bello sapere che gli altri apprezzano una giocata.


Ora che il percorso con le nazionali giovanili per te è finito, su cosa credi di dover lavorare per entrare
nell’orbita della senior?

Sono ancora molto giovane, ho tanto da lavorare e sono questi gli anni migliori per farlo. Voglio lavorare
molto sul mio fisico e cercare di diventare ancora più sicura su tutti i fondamentali.


La tua prima stagione in A1 con Battipaglia: cosa ti ha soddisfatto del tuo gioco e cosa invece sei pronta
a migliorare vestendo la maglia di Torino?

L’anno di Battipaglia mi ha fatto “assaporare” cosa voglia dire giocare in un campionato di A1. Ho avuto
tanti minuti, nonostante l’età, e anche molte responsabilità. A Torino vorrei migliorare la velocità delle scelte da
fare durante il gioco e acquisire ancora più sicurezza in campo.


Cosa ti aspetti dal prossimo campionato di A1, anche visto l’aumento del numero di squadre e quindi del numero di partite?

Non vedo l’ora di iniziare! Nuove squadre, più partite: cosa c’è di più bello!?
A mio parere non va sottovalutata alcuna squadra, a partire dalle neopromosse che sono riuscite a
creare squadre competitive, fino alle grandi corazzate. Si vedrà…

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