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Dal “dito insaccato” ai traumi: le attenzioni dei cestisti alle proprie mani

Dal "dito insaccato" ai traumi: le attenzioni dei cestisti alle proprie mani

Nello scorso mese di giugno, Danilo Gallinari aveva incontrato pubblico e pazienti nella sede di Humanitas Research Hospital per parlare di sport e salute. con una particolare attenzione alle mani, che per un cestista sono davvero molto importanti, anche senza ricordare l’infortunio che lo stesso Gallinari aveva subìto durante la preparazione con la Nazionale azzurra nell’estate del 2017, che gli costò la partecipazione all’Europeo.

Tra tutti gli sport, il basket è tra quelli a più alto rischio di traumi alle dita: è uno sport di contatto in cui gli atleti si muovono da una parte all’altra del campo molto rapidamente, con cambi di direzione continui e salti frequenti. La conseguenza di questa dinamicità è l’aumento della possibilità di farsi male. “Nel basket, sia nella ricezione sia nella conquista della palla, sono sollecitate tutte le strutture ossee, tendinee e legamentose del polso e della mano – afferma il dottor Giorgio Pivato, Responsabile di Chirurgia della Mano di Humanitas -. Tra le problematiche più diffuse c’è il cosiddetto ‘dito insaccato’, un trauma che può verificarsi a seguito dell’impatto con la palla o per uno scontro con un avversario o durante una caduta. Anche le lesioni legamentose del polso sono assai frequenti, e causano dolore, instabilità articolare e limitazione della funzione. Infine, considerata l’alta energia dei contatti con il pallone e con gli avversari oltre che la velocità di esecuzione delle azioni, non sono rare le fratture a carico delle falangi, dei metacarpi e del polso.

In tutti questi casi è fondamentale intervenire in modo tempestivo, affidandosi a professionisti specializzati nel trattamento delle patologie della mano dello sportivo, così da ottenere una corretta guarigione, nel tempo più rapido possibile”.

“Noi atleti che giochiamo in NBA siamo un punto di riferimento e un esempio per molti giovani, in Italia e nel mondo. – afferma Danilo Gallinari -. Per questo è importante prendersi cura, ogni giorno, non solo di mani e articolazioni, ma più in generale della nostra salute a 360°, alimentazione compresa.

La mia vita da sportivo mi ha insegnato che, per raggiungere grandi traguardi, non bastano solo il talento, la velocità, il tiro… Per superare gli ostacoli più difficili il segreto sta nella passione, nella determinazione, nella perseveranza. Valori fondamentali anche nella Ricerca in ambito biomedico che, grazie al lavoro dei ricercatori e all’aiuto di tutti quelli che la sostengono, può fare la differenza per la salute di tutti”.

Dopo l’incontro con il pubblico, Danilo Gallinari ha consegnato ai giovani pazienti dell’Humanitas Cancer Center e ai ragazzi del progetto  AYA (Adolescents and Young Adults), il suo pallone a spicchi autografato.

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


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